A Trieste dopo il FVG Pride arriva la preghiera riparatrice. Ad annunciarlo che attraverso una nota ha fatto sapere di aver organizzato questa iniziativa per rimediare ad alcuni cartelloni apparsi durante il corteo che secondo gli alti vertici della Chiesa locale possono essere tacciati di blasfemia e che, come tali, necessitano di un intervento riparatorio.
Antonella Nicosia, presidente dell’Arcigay Trieste e Gorizia, dissociandosi su "Il Piccolo" da eventuali scritte offensive, ha detto sui social media di non voler commentare la scelta della Diocesi poiché “ciascuno è libero di manifestare a modo proprio”; ricordando, però, che proprio ieri un'altra Curia, quella di Genova, guidata dal cardinale Bagnasco, ha invece chiesto di annullare i momenti di riparazione pubblica organizzati in occasione del Liguria Pride che si terrà questo 15 giugno.
In realtà a Trieste un rosario riparatore si è già svolto lo scorso sabato in contemporanea alla parata, organizzato da gruppi mariani e con la partecipazione di alcuni esponenti della destra e dell’estrema destra cittadina.
Una posizione quella della Diocesi cittadina che è stata portata avanti anche in altre località italiane, sebbene in realtà all’interno del mondo cattolico il dibattito continua a rimanere aperto, visto che, come ha ricordato la Nicosia nel suo post, molti credenti fanno parte del mondo LGBTQI, come dimostrava anche un gruppo di manifestanti dichiaratamente cristiani che hanno sfilato al FVG Pride.
Barbara Costamagna