Una settantina di lettere in italiano trovate nell’archivio storico di Jugoslavia a Belgrado da Federico Tenca Montini, tra migliaia di epistole inviate a Tito durante le trattative per gli accordi di pace del dopo guerra sono state presentate a Trieste. Documenti insoliti, che secondo Tenca Montini, al di là di quelli inerenti alla Comunità nazionale italiana in Istria e Quarnero che subiva maggiori pressioni, dimostrano che nell'immediato dopo guerra nel Venezia Giulia non tutti vedevano la Jugoslavia di Tito con ostilità.
"Resta da chiedersi, però, quali siano le specificità dell’azione politica e delle rappresentazioni mentali che hanno portato molte persone, soprattutto di Monfalcone, ma anche di Trieste e Gorizia italiani ad impegnarsi così tanto per questo esito finchè è stato possibile", spiega Tenca Montini ricordando come "dopo il ’48 questi ambienti ovviamente girarono le spalle all’opzione jugoslava per guardare ad un PCI filo sovietico".
Molte le lettere dall’Istria, ma anche da Trieste e da Gorizia, soprattutto dal monfalconese, dove emerge la presenza dei più fervidi sostenitori della Jugoslavia, vista come terra di libertà e giustizia, anche se le speranze per molti attivisti dell’epoca,che scelsero addirittura di trasferirsi oltre confine furono vanificate qualche anno dopo, portando in molti casi ad un loro ritorno nei paesi natali.
Barbara Costamagna