Foto: Red Land (Rosso Istria)
Foto: Red Land (Rosso Istria)

Un fragoroso e liberatorio applauso da parte dei presenti in sala, ha accompagnato i titoli di coda del film "Red Land - Rosso Istria"; quasi un rito collettivo per scaricare l'emozione che pochi minuti prima aveva provocato la narrazione degli ultimi istanti di vita di Norma Cossetto, la giovane studentessa italiana stuprata ed uccisa dai partigiani di Tito e poi gettata nella Foiba di Villa Surani. Il cinema era gremito di spettatori, quasi 400 le presenze, tra cui quasi tutti i rappresentanti del centrodestra triestino, come assessori comunali, consiglieri regionali ed anche il senatore Maurizio Gasparri, che ha contribuito a far sì che il film venisse realizzato e non ha voluto mancare alla presentazione triestina, arrivando direttamente da Roma. Unico rappresentante istituzionale del centrosinistra invece il senatore del Partito Democratico Francesco Russo. Presenti inoltre il regista e gli attori principali del cast. Particolarmente e comprensibilmente emozionata Selene Gandini, colei che ha interpretato Norma Cossetto, che si è detta agitata per la presenza in sala dei parenti della povera Norma ed ha dichiarato di non essere mai stata prima così orgogliosa di essere italiana. A detta di tutti gli interpreti nell'evento di Trieste vi era un'energia particolare in sala. Commenti molto positivi del pubblico; alcuni hanno però sottolineato che la vicenda di Norma, in realtà, sia stata anche più violenta di quanto presentato dall'autore del film. La giovane era stata infatti seviziata per giorni e non per poche ore come rappresentato in Red Land.
Altri hanno invece ritenuto corretto il taglio scelto, sottolineando come alla fine non traspaia il sentimento d'odio ma piuttosto quello dell'immenso amore della Cossetto per la sua terra istriana.
Sicuramente la tensione emotiva in sala è stata molto alta e tante persone non sono riuscite a trattenere le lacrime, probabilmente perché in questa storia hanno potuto rivedere i racconti di qualche nonno o qualche altro parente.
Di certo il film contribuirà a far conoscere in Italia e nel mondo questa vicenda ancora non troppo nota, come ha dichiarato anche Roberto Menia, presidente del Movimento Nazionale per la sovranità e quando fu deputato, primo promotore della legge che ha istituito il 10 febbraio come Giorno del Ricordo per i martiri delle Foibe: "questo è un film bello anche perché non esce da una parte politica ma ci sono semplicemente dei produttori, un regista e degli attori coraggiosi che documentano un fatto ormai di tanti anni fa, una memoria che era stata stracciata e perduta ma che così si riconquista".