Percorso blindato e orario ridotto: la manifestazione di Trieste contro il Green pass, l’ennesima delle ultime settimane, si svolgerà, ma con regole e limitazioni.
Al termine dell’incontro con gli organizzatori, il Questore di Trieste, Irene Tittoni, ha comunicato che la manifestazione si terrà tra le 15 e le 18, e non fino alle 21 come chiedevano gli organizzatori, e non si avvicinerà a obiettivi ritenuti “sensibili”. Alla manifestazione potrebbero partecipare fino a ottomila persone, che bloccheranno di fatto il centro della città per tre ore.
La partenza è prevista da Piazza Libertà, di fronte alla stazione, per raggiungere lungo le Rive via Mazzini, fino a piazza Goldoni; proseguirà lungo via Carducci, per poi ritornare a piazza Libertà. Il percorso è stato studiato per evitare passaggi di fronte ai palazzi delle istituzioni (sfiorerà solo la sede del Consiglio regionale in piazza Oberdan), ma soprattutto piazza in Unità, dove sono state vietate le manifestazioni fino a nuovo ordine, ma ci sarà un passaggio di fronte alla sede del quotidiano il Piccolo, già oggetto, così come tutti gli organi d’informazione, di critiche e attacchi da parte dei manifestanti in altre occasioni.
La manifestazione dovrà poi rispettare le regole decise dal comune: uso delle mascherine, distanziamento, e predisporre un servizio di sorveglianza con un incaricato identificabile ogni cento manifestanti. In caso di violazioni sono previste sanzioni pecuniarie severe per gli organizzatori della manifestazione, che sarà tenuta sotto controllo e ripresa dalle forze di polizia.
Regole che però vengono contestate: “Ci rifiutiamo di organizzare un servizio d’ordine e di controllo, siamo consapevoli dei rischi collegati al virus e siamo in grado di autotutelarci” si legge in una nota del Comitato no Green pass di Trieste che, facendo appello alla responsabilità e al buon senso per la tutela della salute individuale e collettiva, parla anche di una “vergognosa campagna mediatica e istituzionale tesa solo a reprimere il dissenso”.
La procura di Trieste intanto prosegue le indagini sui fatti avvenuti il 18 ottobre scorso davanti al varco del Molo settimo. Al momento sono quattro gli indagati a vario titolo. Il Procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, ha affermato che si tratta di “un'inchiesta che stiamo svolgendo senza animosità: non ha senso – ha aggiunto - irrigidire gli animi in questo momento".

Alessandro Martegani