Alla presentazione della mostra "Disobbedisco. La Rivoluzione di D'Annunzio a Fiume 1919-1920"c'era anche.
"Io credo che bisogna andare a rivedere dal punto di vista storico quella che è la figura di D'Annunzio", ci ha risposto l'assessore riferendosi alle accuse mossegli, "noi siamo stati abituati a vedere come un letterato, uno che aveva forse dato spunto a Mussolini per quelle che sono state le storie legate al fascismo, mentre in realtà la figura di D'Annunzio è quella di un rivoluzionario ante litteram che anticipa quelle che sono le grandi rivoluzioni del Novecento, che aveva un'utopia di quella che era la gestione del potere che non si è ancora costruita. Oggi conflitti ideologici, atteggiamenti molto discutibili che contraddistinguono il dibattito politico vanno rimessi in discussione anche attraverso la figura di D'Annunzio, che è quella di una persona libera. Su questo, quindi, dovremmo costruire il nostro futuro. Oggi non c'è Trieste, non c'è Slovenia, Italia, Croazia ma un'identità ed un'unità di nazioni che si identificano in quella che è l'area europea e balcanica, il cui processo di ricostruzione non deve essere impedito con ritorni di stampo ideologico, anche perché questo è ciò che vogliono le nuove generazioni”.
Barbara Costamagna