Rischia di traferirsi dai giornali alle aule dei tribunali lo scontro, iniziato nel primo anno di pandemia e mai risolto, fra gli anestesisti del Friuli Venezia Giulia e l’assessore alla salute e vicepresidente della Giunta regionale Riccardo Riccardi.
Già in passato l’AAROI EMAC, associazione che riunisce anestesisti e rianimatori, aveva accusato la giunta di aver sottostimato i malati ricoverati in terapia intensiva, e nei giorni scorsi una nuova nota, firmata anche da altre organizzazioni i sindacali della sanità, aveva lanciato pesanti critiche sulla gestione da parte della giunta regionale guidata da Massimiliano Fedriga, definendo “fallimentare sotto ogni punto di vista” il sistema sanitario regionale. “Da quando due anni fa l’assessore Riccardi ha iniziato a rassicurare operatori, utenti e organizzazioni sindacali promettendo l’attuazione della riforma – si legge nella nota - nulla è stato fatto” e il sistema “si presenta arretrato, carente, inadeguato, incompiuto, inefficiente”.
La risposta dell’assessore Riccardi era stata altrettanto dura, con un attacco frontale al segretario regionale degli anestesisti Alberto Peratoner: “Dopo le balle sulle terapie intensive, accogliamo il nuovo dispaccio di Peratoner” ha detto, ricordando che la sanità regionale è stata impegnata sul fronte Covid in questi due anni e in ogni caso ci sarebbero “diverse ipotesi di piano emergenza urgenza che a breve andranno in commissione”.
Una risposta che è stata subito criticata da molti esponenti dell’opposizione di centro sinistra in Consiglio regionale, ma che soprattutto ha provocato la reazione degli anestesisti, che in una nuova nota hanno annunciato di aver “dato mandato ai legali di tutelare il nome e l’immagine dell’Associazione”. La reazione di Riccardi è stata definita “maldestra e arrogante”: forse, aggiunge, la nota, prima di accusare qualcuno di raccontare “balle sulle terapie intensive”, Riccardi farebbe bene “a ricordarsi della recente visita degli ispettori romani e dell’esito, per la Sanità regionale, non particolarmente favorevole”.
“Le nostre critiche – concludono gli anestesisti - hanno sempre rappresentato l’espressione e le testimonianze provenienti da quella stessa prima linea che, evidentemente solo a parole, l’assessore omaggiava come gli eroi della pandemia”.
Alessandro Martegani