Foto: Martegani
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Opere d’arte uniche, nascoste sotto le arcate monumentali del cimitero di Sant’Anna, in gran parte sconosciute ai più, ma che potrebbero rappresentare un’attrazione turistica e un’occasione di arricchimento per tutta la città.

Foto: Martegani
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Sono le tombe monumentali del cimitero di Sant’Anna, un luogo che a Trieste non è ancora una meta turistica fissa, ma che potrebbe rappresentare una risorsa visto che il turismo cimiteriale in altre grandi città, come Parigi o anche Milano, ha assoluta dignità e ricopre un posto ben preciso nell’offerta turistica, di grande interesse per gli appassionati d’arte.
Il colonnato monumentale, composto da 61 campate, ospita altrettante opere ordinate e costruite fino al 1950 dalle famiglie triestine, e rappresenta una sorta di museo all’aperto. Si tratta di sculture, singole o che rappresentano scene o storie, realizzate da maestri con grande cura e abilità: la tomba della famiglia Sartorio ad esempio, uno dei monumenti funerari più antichi dell’intero complesso monumentale recuperata negli anni scorsi, è opera dello scultore napoletano Giuseppe Sanmartino, autore del Cristo velato di Napoli (fu realizzata nel 1786 per la cappella dei Régine a Forio d’Ischia, dalla cui sacrestia scomparve dopo il 1853 e fu successivamente collocata nel Cimitero di Trieste tra il 1870 e il 1886, per volere del barone Pietro Sartorio).

La tomba della famiglia Sartorio di Giuseppe Sanmartino (Foto: Comune di Trieste)
La tomba della famiglia Sartorio di Giuseppe Sanmartino (Foto: Comune di Trieste)

Negli anni passati il Comune, accanto alla Soprintendenza, aveva iniziato un’opera di restauro e recupero delle strutture, visto che il tempo, gli elementi, e la mancata manutenzione da parte dei proprietari, avevano messo a rischio la stessa stabilità dei monumenti, spesso di grandi dimensioni e peso.
Il restauro, hanno spiegato gli esperti della Soprintendenza nel corso della presentazione del recupero di tre tombe (un’operazione costata in totale 43 mila euro, realizzat in collaborazione fra Comune, Acegas e Soprindendenza), ha puntato soprattutto su interventi sulla stabilità strutturale, e al recupero dell’aspetto originale, mantenendo anche una patina di “antico” per non snaturare l’impatto visivo.

Foto: Martegani
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I lavori hanno interessato alcune tombe monumentali di particolare pregio: la Tomba Burgstaller – Bidischini, la Tomba Straulino e la Tomba Rovis, ma tutto il colonnato monumentale è pieno di autentici tesori, da rimanere ad osservare nella tranquillità del luogo.
La sensibilità da parte dell’amministrazioni c’è, il restauro anche, e ora il Comune si sta muovendo per valorizzare il cimitero di Sant’Anna dal punto di vista turistico, come conferma Sandra Savino, assessore alle Politiche del Territorio: “Stiamo lavorando a un volume che valorizza e mette in luce tutte quelle che sono le opere contenute all'interno del cimitero. Sono tantissime e molto importanti, ed è bene che non solo i cittadini di Trieste ma anche i turisti possano avere la possibilità di visitare e poter godere di questo luogo, che è veramente un museo a cielo aperto”.
“Questo cimitero - ha aggiunto - ha tantissime opere che vanno assolutamente tutelate e abbiamo cominciato con restauro di tre tombe date in concessione. Naturalmente i miei uffici del Comune di Trieste hanno lavorato in maniera stretta con la Soprintendenza e Acegas: è iniziato questo percorso di valorizzazione e ristrutturazione per noi importantissimo. Ultimeremo anche la copertura colonnato, perché naturalmente per poter arrivare al restauro delle opere era necessario che non ci fossero fessurazioni sulla copertura. Quindi anche da questo punto di vista siamo a buon punto per proteggere queste opere, che fanno parte della nostra storia e della nostra città. Sono un bene di tutti che va tutelato”.

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Si tratta di opere che vanno però anche difese e sorvegliate e a breve, ha confermato Savino, sarà fatta anche “una valutazione puntuale per poter aggiungere alcuni presidi di sorveglianza all'interno del cimitero”. “Naturalmente – ha aggiunto - sorvegliarlo tutto è praticamente impossibile vista l'ampiezza, però ci sono alcuni punti critici che vanno tutelati e controllati e quindi aggiungeremo alcune telecamere all'interno del cimitero”.

Alessandro Martegani

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