La Ferriera di Servola diverrà un nuovo polo industriale costituito dall'attività siderurgica "a freddo", gestita dal Gruppo Arvedi ed una piattaforma logistica collegata, gestita da Icop-PLT, che darà lavoro a 400 persone. L'Accordo di Programma siglato nelle ultime ore permetterà che nell'ex "area a caldo" della Ferriera sorga un polo logistico, favorito dalla realizzazione di un nuovo snodo ferroviario e dall'allargamento della banchina portuale.
Tra le parti pubbliche intervenute all'accordo ci sono i ministeri dello Sviluppo Economico, dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, delle Infrastrutture e dei Trasporti, e inoltre l'Agenzia Nazionale per le politiche attive del Lavoro, l'Agenzia del Demanio, l'Autorità di Sistema Portuale del mare Adriatico orientale, la Regione Friuli-Venezia Giulia ed il Comune di Trieste.
Negli scorsi giorni erano riemerse alcune polemiche, tra le sigle sindacali, di carattere politico, sull'applicazione dell'Accordo ed in particolare tra chi al referendum di qualche mese fa sulla riconversione dell'impianto industriale, aveva votato sì a questo stesso accordo e chi invece voleva ridiscuterlo. La Fiom ha più volte sottolineato che non sono state mantenute le promesse riguardanti gli esuberi, visto che probabilmente oltre 100 persone rimarranno a casa.
Secondo Marco Relli della Fiom, infatti, sono 168 i posti di lavoro che ballano e un accordo "che prevede esuberi non è firmabile. Questa situazione non possiamo accettarla. Per realizzare un progetto portuale non sono stati in grado di riassorbire centinaia di dipendenti. Le promesse fatte ora svelano il loro vero volto”.
Andando oltre alle polemiche, i rappresentanti sindacali hanno promesso di controllare e monitorare ogni mossa futura ponendo particolare attenzione all'applicazione dell'accordo ed agli sviluppi occupazionali.
Davide Fifaco