Per qualche seduta il Consiglio comunale di Trieste ritorna al tempo del Covid, ma non per motivi sanitari. Quella dedicata alla situazione dello Stadio Rocco, che la Triestina ha dovuto abbandonare a causa delle pessime condizioni del campo, è stata anche la prima seduta convocata in remoto per consentire i lavori di ristrutturazione della sala consiliare, che sarà anche dotata di nuovi supporti informatici.
Per convocare la seduta on line era stato necessario anche approvare una modifica al regolamento del Consiglio comunale, mossa contestata dall’opposizione per il timore che quella delle sedute da remoto diventasse poi un’abitudine, con la conseguente limitazione del dibattito. Il centro sinistra aveva anche chiesto che la seduta si tenesse in presenza trovando una sede provvisoria (c’era una disponibilità ad esempio del Consiglio regionale, ha detto Francesco Russo del Pd).
Tutti a casa dunque, o in ufficio, collegati da remoto, con qualche difficoltà nei collegamenti a partire dall’appello ai consiglieri, nonostante la lunga esperienza maturata con il Covid.
Ad aprire gli interventi, dopo il presidente Francesco di Paola Panteca, è stato Francesco Russo, firmatario della richiesta di convocazione del Consiglio comunale straordinario, che ha ripercorso la storia del campo danneggiato: il concerto del Maneskin di questa estate, l’intervento che non ha riportato il campo a un livello accettabile ma costato comunque 50 mila euro, le spese della Triestina, a cui ogni partita in casa giocata fuori città costa 100 mila euro, fino alla decisione di dichiarare lo stadio inagibile fino a fine stagione, e di organizzare due concerti a primavera, quando la Triestina potrebbe essere impegnata nei playoff.
Russo ha chiesto soprattutto di fare chiarezza su cifre e responsabilità, e perché il campo sia ancora da rifare, ma anche tempi certi per la riapertura dello stadio, se ci siano rischi per il manto appena rifatto con i nuovi concerti, perché non si sia fatto come si fa in altri stadi, che ospitano concerti senza questi problemi. Da Russo è giunta anche una difesa dell’assessore Giorgio Rossi: “Che sia sua la colpa non ci crede più nessuno – ha detto rivolto alla Giunta – dovete prendervi le vostre responsabilità”.
Gli altri interventi dell’opposizione hanno messo in luce i danni d’immagine alla città e ai rapporti con la Triestina, e sottolineato come, nonostante i programmati concerti di primavera siano già pubblicizzati con dei manifesti in tutta la città, con tanto di simbolo del Comune, nessuno nella Giunta comunale abbia confermato ufficialmente questi eventi, e non esista alcun atto formale per la concessione dello stadio
La Triestina, in occasione del recente cambio di allenatore, aveva anche ipotizzato di giocare i playoff a Capodistria o a Fiume (anche se sarebbe necessario un permesso della Lega pro per andare a giocare una partita fuori dall’Italia), e dall’opposizione è giunta anche una richiesta di certezze su date e cifre. “Giorni fa c’è stato l’esonero dell’allenatore della Triestina – ha detto Riccardo Laterza di Adesso Trieste – ma avrebbe dovuto esserci un altro esonero, quello del sindaco, che ha dimostrato incapacità nel gestire la situazione”, tanto da irritare la dirigenza della Triestina.
Anche dal resto dell’opposizione è giunta anche una difesa dell’assessore Rossi, che era stato in passato frettolosamente indentificato, anche da parte della maggioranza, come il principale responsabile del disastro del Rocco, ma che, hanno detto i consiglieri di centro sinistra, è stato anche l’unico ad accettare il confronto e a metterci la faccia. E che la questione sia sensibile all’interno della maggioranza di centro destra, che comprende al suo interno anche dei tifosi, che non erano stati teneri con la Giunta su questa vicenda, è testimoniato anche dal fatto che nessuno nel centro destra sia intervenuto, lasciando la replica al sindaco Roberto Dipiazza.
“Mi attaccate senza sapere le cose! Quando parlate male di me, parlate male della città che mi ha riconfermato sindaco per quattro volte!” ha detto rivolto all’opposizione, ripercorrendo poi le vicende dello Stadio. “Avremmo potuto giocare, ma la Triestina ha scelto un’altra strada. Il campo sarà completamente rifatto con le risorse della regione, e ci stiamo confrontando cone la società. Quanto prima troveremo la quadra”.
“Riguardo la zollatura abbiamo sbagliato – ha aggiunto - ma a questo punto era meglio rifare tutto il campo: cerchiamo di lavorare tutti insieme, invece di polemizzare sempre.” “Riguardo i concerti – ha concluso - siamo dentro al programma dei grandi concerti e continueremo così”.
Nel finale è intervenuta anche l’assessora Elisa Lodi, che ha ribattuto alle critiche che le erano state mosse in qualità di responsabile degli impianti sportivi e dello sport, e che ha sottolineato come sulla questione della Triestina ci sia un confronto costante con la società e con la Regione. “Non è vero che evitiamo il confronto: con il Sindaco abbia incontrato i tifosi e non mi sono mai nascosta - ha aggiunto – né sottratta al dibattito su una situazione oggettivamente complicata. Mi chiedo quale sia davvero l’interesse dell’opposizione verso la Triestina, ma ricordo che ciò che conta è lavorare per il bene della squadra , e non fare propaganda”.
Alessandro Martegani