Servono iniziative concrete per favorire il riavvicinamento fra esuli e rimasti per salvare una cultura millenaria, e l’identità della comunità italiana in Slovenia e Croazia.
Questo appello è stato ribadito a Trieste dove il circolo di cultura Istro Veneta “Istria”, con il presidente Livio Dorigo e il vice presidente Ezio Giuricin, ha presentato gli atti del convegno di ottobre “Italiani dell'Adriatico orientale: un progetto per il futuro”. Nel volume che raccoglie gli interventi, è stato inserito anche il manifesto per la realizzazione di un progetto comune volto a salvaguardare, promuovere e valorizzare la continuità della presenza italiana nell’Adriatico orientale.
Fra le proposte norme che diano certezze finanziarie alle comunità italiane in Slovenia e Croazia, così come indennizzi equi a chi ha abbandonato i beni, accanto a una politica chiara che punti a un ritorno culturale in Istria, con la valorizzazione della storia e della cultura della comunità italiana.
Nel corso del dibattito sono intervenuti esponenti della comunità italiana, come il Presidente dell’unione italiana Maurizio Tremul, che ha fatto il quadro dei programmi di cooperazione e dei contatti fra le comunità linguistiche.
Per guardare avanti è però necessario superare le strumentalizzazioni su temi come l’Esodo e la storia del confine orientale, e lo ha ribadito anche il giornalista del Corriere della sera e scrittore Gian Antonio Stella. L’autore di libri come “la Casta”, ha sottolineato come questi temi vengano ancora usati a fini elettorali, alimentando le tensioni: “C’è qualcuno che ritiene produttivo cavalcare questi temi, - dice – e non ci si rende conto invece che è un errore, un danno che si fa sia quelli che hanno sofferto questa tragedia direttamente, sia ai loro figli”.
“Io - aggiunge Stella - credo che la soluzione più sana sia andare a rileggere questa storia, con i torti che abbiamo subito e quelli che abbiamo fatto, con le ingiustizie che abbiamo subito, e sono davvero tante, ma anche quelle che abbiamo inferto, e cercare di ragionare su questi temi, consapevoli del fatto che sono passati anche tanti anni”.
Alessandro Martegani