Prenotazioni per i primi vaccini bloccate fino a fine mese per riservare le dosi disponibili ai richiami. Anche il Friuli Venezia Giulia si è adeguato alla situazione dopo l’annuncio a sorpresa da parte della Pfizer di una riduzione delle forniture.
La regione è infatti fra quelle che hanno subito il taglio maggiore sul numero dei vaccini in arrivo, il 54 per cento, seconda solo alla provincia di Bolzano, in cui il taglio è stato del 58. Il Friuli Venezia Giulia è però in buona compagnia: solo sei regioni in Italia non hanno subito riduzioni. Alcune avevano già messo da parte una quota del 30 per cento proprio per i richiami, garantendo quindi il completamento del percorso vaccinale per chi ha già ricevuto la prima dose, altre invece se non arriveranno i vaccini entro una o al massimo due settimane, rischiano il disastro.
Proprio questo è uno dei punti che rischiano di creare contrasti fra regioni: l’appello alla solidarietà, e al trasferimento di dosi ai territori senza riserva, è già stato rinviato al mittente da parte delle amministrazioni che invece hanno deciso di partire mettendo da parte una scorta di sicurezza. Il governatore Fedriga ha chiesto quindi un riequilibrio al Commissario Domenico Arcuri. "Ho chiesto al Commissario Arcuri – ha detto Fedriga- che il taglio sulla fornitura dei vaccini sia riequilibrato a livello nazionale, senza creare delle evidenti disparità che colpiscono in maniera significativa il Friuli Venezia Giulia".
Secondo la giunta regionale “si è trattato di una riduzione effettuata in base a una comodità organizzativa dell'azienda e non su quelle che sono le effettive necessità delle Regioni.
Il Commissario per l’emergenza è stato molto duro con la Pfizer, ma le recriminazioni e le minacce di procedimenti legali al momento non servono a molto. La multinazionale è stata interpellata direttamente dal governatore Fedriga, e avrebbe assicurato il ritorno alla normalità nelle forniture entro una settimana, ma lo stesso Fedriga ammette che non ci sono garanzie per il futuro al momento e che si rischia la battuta d’arresto nella campagna vaccinale.
Da domani, ha detto l’assessore alla Salute Riccardo Riccardi, “proseguirà il piano di vaccinazione solo per coloro che hanno in programma la somministrazione della seconda dose, mentre verranno posticipate le vaccinazioni di coloro che si sottopongono per la prima volta fino a che non vi sarà garanzia sui flussi di consegna dei vaccini". Chi aveva prenotato la prima somministrazione, circa tremila persone, perlopiù ospiti e personale delle strutture per anziani, verrà ricontattato per stabilire una nuova data non appena sarà chiara la situazione. Nessuna previsione quindi per l’avvio della seconda fase, la vaccinazione di ultraottantenni e persone con disabilità, che la regione voleva far partire quanto prima.
Alessandro Martegani