Non ci sono ancora certezze sulla morte di Alina Trush, la cittadina Ucraina di 43 anni trovata senza vita nel suo appartamento a Trieste due giorni fa.
Il corpo era stato scoperto proprio dalla polizia, che aveva a bussato alla sua porta per consegnarle un atto giudiziario relativo a presunte minacce e violenze subite da un uomo.
Nelle prossime settimane gli esami autoptici, potrebbero dare una risposta definitiva ma intanto si seguono più piste: la donna pare fosse affetta da epilessia e nel 2017 era stata coinvolta in un’indagine per spaccio di droga in cui risultava facesse uso di eroina e cocaina.
Nell’appartamento di viale D’Annunzio sono state trovate delle dosi di metadone, stupefacente utilizzato anche nei percorsi di disintossicazione, e una siringa, elementi che farebbero pensare a un’overdose.
Resta aperta anche l’ipotesi di omicidio, ma né il primo esame sul corpo, né lo stato dell’appartamento, dove non c’erano segni evidenti di colluttazione, fanno pensare a questa possibilità: i vicini avevano però riferito che la donna aveva un compagno o un amico, cittadino italiano, con cui avrebbe litigato in modo acceso anche di recente, e che l’avrebbe minacciata, ma per ora gli inquirenti non si sbilanciano e l’indagine rimane coperta da riservatezza in attesa delle analisi sul corpo.
Alessandro Martegani