Censura e sospensione dalla partecipazione dai lavori d’aula per due giornate. La sanzione alla fine è arrivata, ma la decisione del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia di censurare il consigliere della Lega Antonio Calligaris, per le parole pronunciate lo scorso 4 agosto, nell'irruzione di Casa Pound in Aula nel corso dei lavori della VI Commissione, non ha mancato di dividere l’emiciclo.
Lo stesso Calligaris aveva ammesso che le sue parole, “io agli immigrati sparerei”, erano state fuori luogo sia per la sede sia per il ruolo ricoperto, ma aveva a sottolineato anche di essere stato l’unico in aula, in un momento di alta tensione, ad intervenire per “difendere la democrazia dal grave atto compiuto dai manifestanti”.
“Così come ho la certezza che il governatore De Luca non interverrebbe con il lanciafiamme contro gli studenti, - ha detto - posso assicurare che nemmeno io sparerei ad alcuno. Coloro che predicano di pericolo alla democrazia e di ritorno al fascismo, nell'occasione in cui l'atto antidemocratico si manifesta nella sede consiliare, sono invece fuggiti abbandonando l'Aula".
All’intervento del consigliere, per regolamento, non è stato possibile replicare, e questa circostanza, accanto alla decisione della Lega di astenersi, ha scatenato la bagarre in aula.
“Oggi la Lega si è lavata le mani rispetto alle gravissime dichiarazioni di Calligaris che – ha detto il capogruppo del Pd, Sergio Bolzonello - da un lato si scusa, dall'altro punta invece il dito su chi, come il Pd, ha saputo tenere un comportamento rispettoso della democrazia, non legittimando i metodi antidemocratici e fascisti di un gruppo di facinorosi”.
"Il voto di astensione della Lega è inaccettabile in quanto equivale a un'assoluzione per il consigliere Antonio Calligaris e per la sua gravissima condotta - ha aggiunto il capogruppo del Patto per l'Autonomia, Massimo Moretuzzo -: questa scelta smaschera definitivamente la posizione del presidente Massimiliano Fedriga che, nel giorno della violazione e in quelli immediatamente successivi, non ha mai diramato un comunicato, né scritto un post sulla sua pagina ufficiale, per condannare l'accaduto”.
In aula l’assessore Pierpaolo Roberti aveva difeso la posizione della Giunta, sottolineando che i fatti erano stati condannati in dichiarazioni pubbliche nei giorni successivi, ma anche Furio Honsell, di Open Sinistra Fvg, ha denunciato “l'ennesimo tentativo da parte della Lega di giustificare e minimizzare le dichiarazioni violente contro gli immigrati, pronunciate dal consigliere Antonio Calligaris, dipinto come difensore delle istituzioni. In quell'occasione, invece, non solo l'assessore e il presidente rimasero silenziosi come se l'irruzione fosse un'audizione, ma non ci fu neppure un'immediata condanna”.
Una difesa della decisione della Lega di astenersi è giunta però dal capogruppo Mauro Bordin, che ha assicurato che il suo partito “ha sempre condannato in modo chiaro e inequivocabile l'episodio, tuttavia, - ha aggiunto - il fatto che Calligaris abbia fin da subito riconosciuto il grave errore e l'inadeguatezza delle sue parole, nonché la sua assunzione di responsabilità fatta in sede di dichiarazione in Aula, hanno fatto propendere il nostro Gruppo per il voto di astensione”.
Alessandro Martegani