È una zona demaniale da 6 mila metri quadrati quella finita nel mirino della Guardia di Finanza, che ha sequestrato una parte dell’area utilizzata dal Beach Resort di Portopiccolo, stabilimento balneare di Sistiana molto noto e apprezzato nell’area di Trieste.
Le Fiamme Gialle si erano presentate, contestando ai titolari dello stabilimento “un’occupazione abusiva di spazio demaniale”: i responsabili dello stabilimento si sarebbero allargati troppo, occupando con ombrelloni e lettini aree in realtà demaniali, realizzando, secondo il rapporto della Guardia di Finanza, “un’area attrezzata e destinata alla balneazione senza le necessarie autorizzazioni edilizio-paesaggistiche e demaniali”.
La zona verde, a forte tutela ambientale, avrebbe dovuto fungere da filtro con la vicina spiaggia della Costa dei Barbari, conservando la natura e l’ecosistema originale, ed essere accessibile a tutti, ma era stata invece completamente recintata e attrezzata, e gli spazi venivano affittati a pagamento dalla società, alterando lo stato originale della zona e impedendo di fatto il libero e gratuito uso da parte dell’intera comunità. Ora tutto è sotto sequestro in attesa del ripristino, che dovrà essere ordinato dal Comune di Duino Aurisina.
Non è solo Porto Piccolo però a essere finito nel mirino della forze dell’ordine: anche un’altra spiaggia classica per i bagnanti triestini, Canovella de’ Zoppoli, ha ricevuto la visita della Capitaneria di Porto, che ha contestato ai titolari del bar locale l’abitudine di lasciare lettini, tavoli e sedie sulla spiaggia demaniale anche di notte, occupando abusivamente l’area: la licenza di noleggio vale solo per il giorno e i lettini, che avrebbero dovuto essere ritirati ogni sera, sono stati posti sotto sequestro.

Alessandro Martegani