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“Lascia attoniti la continua speculazione sulla sanità regionale, in un periodo pandemico, operata dalle opposizioni”. È stata questa la reazione del Presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga alle dichiarazioni del centro sinistra dopo gli esiti dell’ispezione del Ministero della Salute negli ospedali di Gorizia e Palmanova.
La vicenda risale alla scorsa primavera, quando l’Associazione anestesisti e rianimatori ospedalieri Aaroi Emac aveva denunciato in una lettera come nei reparti di terapia subintensiva o di pronto soccorso di Gorizia, San Daniele, Tolmezzo e Palmanova, fossero stati ricoverati pazienti sottoposti a trattamenti da terapia intensiva, ma senza essere conteggiati nei dati diffusi dalla regione.
Gli esiti dell’ispezione non hanno però messo d’accordo la maggioranza e l’opposizione in Consiglio regionale anzi, sembrano aver scaldato nuovamente gli animi in una fase molto critica per la macchina sanitaria, con i contagi e i ricoveri in ripresa: gli ispettori hanno infatti dichiarato fra le altre cose che all’ospedale di Palmanova otto posti letto di medicina d’urgenza sono stati “erroneamente dichiarati di terapia intensiva”.
Tanto è bastato per scatenare la reazioni dell’opposizione: i consiglieri di Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Patto per l'Autonomia, Cittadini e Open Fvg hanno definito “preoccupante” la situazione in cui si trova la sanità in Friuli Venezia Giulia. “Quanto è accaduto nelle terapie intensive e denunciato dagli anestesisti nei mesi scorsi - hanno aggiunto - ora emerge in tutta la sua gravità e non può essere archiviato come una fake news: è ora che Fedriga e il suo assessore Riccardi facciano chiarezza sulle reali condizioni in cui ci troviamo”.
Il centro sinistra accusa sostanzialmente Giunta e maggioranza di descrivere una situazione molto meno drammatica rispetto alla realtà, e di avere anche un atteggiamento contraddittorio, appoggiando i provvedimenti nazionali ma “minimizzando le criticità sulla gestione dei posti letto di terapia intensiva”.
Una visione rinviata però al mittente dallo stesso presidente della Giunta e della Conferenza delle regioni. “Dalla relazione degli ispettori del Ministero della salute – ha detto – risulta evidente che il Friuli Venezia Giulia non solo ha garantito standard di prestazioni sanitarie adeguate, ma che ha anche accolto e curato numerose persone trasportate da altre Regioni in grave difficoltà”.
“I rilievi riscontrati sulle terapie intensive - ha aggiunto - riguardano la comunicazione di codici, oltretutto normati in anni ben precedenti all'attuale amministrazione regionale, che nulla hanno a che fare con le prestazioni erogate dal sistema sanitario regionale nel corso della pandemia e che in ogni caso si sono avviate le azioni di miglioramento suggerite dai funzionari ministeriali".
Sulla polemica sui posti letto s’innesta poi anche quella riguardante le mascherine, dopo il rinvio a giudizio di un imprenditore di Trieste che aveva vinto un appalto per la fornitura di dispositivi di protezione individuale alla Protezione civile regionale (mascherine Ffp2, prodotte in Cina), giudicate poi non conformi agli standard tecnici e prive della documentazione che ne attestasse la conformità, anche se la difesa sottolinea come i test avessero poi rivelato come rispettassero gli standard richiesti.
Attorno alla Giunta però la maggioranza ha fatto quadrato: “Da un lato le Opposizioni parlano di responsabilità e dall'altro si lanciano in attacchi scomposti e senza riscontro”, hanno scritto in una nota i capigruppo di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e progetto FVG, esprimendo “forte perplessità per l'atteggiamento irresponsabile che non fa un buon servizio per la collettività”.
Alessandro Martegani