“È un’inaccettabile disparità di trattamento rispetto ad altre minoranze linguistiche: andava sanata, ma si è preferito lasciare le cose come sono”.
La decisione del Governo italiano e della Rai di prorogare senza variazioni la convenzione integrata per la trasmissione di programmi radiotelevisivi in lingua friulana, ha provocato la reazione del consigliere regionale del Patto per l'Autonomia Massimo Moretuzzo.
Moretuzzo aveva già espresso in passato un giudizio negativo sull’accordo “per il numero limitato di ore di trasmissioni previste all'anno, appena una trentina quelle televisive, in aggiunta alle 'storiche' 90 ore di radiofonia: soltanto un acconto – ha detto - rispetto a quanto spetta per legge alla minoranza friulana”.
L’esponente del Patto per l’autonomia ricorda la situazione dell’Alto Adige/Südtirol, dove “a fronte di 40mila parlanti il ladino, la Rai prevede 366 ore annue di trasmissioni radiofoniche e 123 ore televisive, prodotte da una redazione giornalistica e da una struttura di programmi ladini”.
Sul tema erano anche state raccolte 1800 firme, chiedendo una maggiore presenza della lingua friulana nella programmazione Rai, la creazione a Udine di una struttura autonoma dedicata alla radio e alla televisione in lingua friulana, e la conseguente assunzione di personale competente e formato. “Ignorare la volontà popolare è un atto gravissimo” ha affermato il consigliere, prendendo atto “di quanto poco peso abbia la Giunta Fedriga nell'interlocuzione con il Governo e in particolare con i ministri del suo stesso colore politico”.
Sullo stesso tema, proprio l’assessore alle lingue minoritarie Pierpaolo Roberti, della Lega, aveva nei giorni scorsi aveva definito “molto grave” la decisione di rinnovare la convezione senza miglioramenti, un passo che, aveva aggiunto, ha disatteso “tutti gli impegni presi nei recenti incontri e non ha minimamente preso in considerazione le proposte della giunta”. Roberti aveva anche annunciato la richiesta di un incontro con il governo per capire le ragioni della decisione e soprattutto “per avere la certezza che, scaduta la proroga, ci sia un netto cambio di passo nell'utilizzo della lingua friulana nel servizio pubblico”.
“Servono fatti, non parole e vuote promesse”, ha però replicato Moretuzzo, preannunciando “la richiesta di un'audizione della giunta e dei vertici regionali della Rai in Commissione consiliare per fare chiarezza sulla vicenda”.
Alessandro Martegani