Consiglio comunale piuttosto movimentato ieri a Trieste. Tutto il centrosinistra, ad eccezione del solo Igor Svab, impossibilitato perché vicepresidente del consiglio comunale, ha abbandonato l'aula dopo che la conferenza dei capigruppo ha negato la mozione urgente di solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre.
I rappresentanti del Partito Democratico, di Open FVG, di Italia Viva ed i Cittadini hanno deciso di abbandonare la seduta consigliare come gesto di protesta. Laura Famulari, segretaria provinciale del Pd, ha spiegato che non si può moralmente accettare un simile comportamento.
Il consigliere Giovanni Barbo, sempre del Pd, ha sottolineato che i rappresentanti della maggioranza, al punto della mozione che chiede di “invitare la senatrice Segre alla solenne celebrazione del Giorno della Memoria alla Risiera di San Sabba ed a intervenire in un Consiglio comunale straordinario, indetto in tale occasione”, hanno risposto che a queste celebrazioni manca ancora molto tempo, quindi l'urgenza risulta inutile.
Molto critica anche Sabrina Morena di Open FVG che ha definito “complici” i membri del consiglio che non hanno voluto impegnarsi in una mozione di solidarietà nei confronti della Segre. Anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle hanno votato a favore dell'urgenza, sottolineando che non serviva rifiutarla per l'errore formale (si chiede il conferimento al sindaco, mentre è il Consiglio comunale a doversi esprimere), ma bastava emendarla.
Dura la risposta del capogruppo di Forza Italia, Alberto Polacco, all'uscita dall'aula dell'opposizione. Il rappresentante del centrodestra ha minacciato querele contro chi accuserà il consiglio di non essere sensibile alla costituzione o alla lotta all'antisemitismo. Polacco ha inoltre spiegato di non essere d'accordo con l'utilizzo strumentale della cittadinanza onoraria (ultimo punto della mozione) ed ha inoltre evidenziato di portare un cognome di origine ebraica e quindi di non accettare illazioni e polemiche.
Tutto questo mentre nelle stesse ore a Milano oltre 5.000 persone manifestavano in solidarietà a Liliana Segre, nei pressi della Stazione Centrale, davanti al binario 21 dal quale partirono i treni per i campi di concentramento, con il Consiglio comunale della città meneghina che ha interrotto i lavori per permettere ai consiglieri ed agli assessori di partecipare al corteo.
Davide Fifaco