Potrebbe essere uno dei padiglioni del Porto vecchio di Trieste la nuova sede della Banca europea per lo sviluppo sostenibile.
L’idea è stata avanzata dall’associazione, "Sustainable Financing", fondata da un gruppo d’imprenditori del Nord-Est e banche, e prevede la creazione di un nuovo soggetto bancario europeo, autonomo o collegato alla Banca Europea per gli Investimenti, focalizzato sugli investimenti dedicati allo sviluppo sostenibile.
Il progetto è stato presentato in settimana a Trieste, e punta a far partire un'iniziativa ufficiale da parte del Governo italiano presso la commissione europea, che proprio di recente aveva sottolineato l’esigenza di un riposizionamento della Banca Europea per gli Investimenti e della Banca Europea per la Ricostruzione e Sviluppo, con maggiore attenzione alla sostenibilità degli interventi. L’iter prevede che la proposta sia analizzata dalle istituzioni locali, per poi passare all'esame del Ministero dell'Economia e Finanze italiano e avanzare la candidatura ufficiale presso l’Unione europea.
I promotori hanno sottolineato come l'Italia non abbia al momento sul proprio territorio né una sede né una posizione di vertice nel mondo finanziario dell'Europa, e come Trieste abbia come punti di forza, oltre allo status di porto franco, anche un ruolo di riferimento commerciale e portuale per tutti i Paesi dell'Est europeo, e “una connessione storica e consolidata con la Turchia e il Medio Oriente”.
Giuseppe Razza, presidente di Sustainable Financing, ha ricordato come "la realizzazione della Banca per lo sviluppo sostenibile è un progetto su cui hanno manifestato interesse anche altre città europee, e può segnare una svolta anche per l'intera area del nord est: Trieste – ha detto - ha in tasca tutte le carte vincenti di cui altri sono privi”.
Alessandro Martegani