Il Comune di Trieste ha chiesto al ministero italiano per le Attività ed i beni culturali ulteriori 50 milioni di euro per la riqualificazione di Porto Vecchio. La richiesta arriva dopo una visita dello scorso novembre di un dirigente del dicastero che ha fatto i complimenti all'amministrazione per la celerità con cui sono stati impiegati i finanziamenti del 2016. Quell'anno fu il ministro Dario Franceschini a stanziare 50 milioni di euro per il Porto Vecchio di Trieste, nell'ambito del miliardo di euro stanziato per il Piano cultura e turismo desinato a diversi siti culturali italiani. Con i primi 5 milioni disponibili sono stati eseguiti i lavori dal Polo museale a viale Miramare e la costruzione della rotatoria. I successivi 9 milioni saranno impiegati nei lavori che inizieranno in estate dopo Esof 2020 e riguarderanno l'area da Magazzino 26 al largo Città di Santos. 33 milioni sono destinati al Museo del mare e 3 al restauro dell'Ursus. Il sindaco Roberto Dipiazza ha rivelato che dopo una recente visita di un dirigente del ministero, ha ricevuto un messaggio di congratulazioni per quanto fatto finora, tanto da indurlo a prendere coraggio ed avanzare una nuova richiesta per altri 50 milioni di euro, con i quali si vorrebbero ristrutturare i varchi di entrata di largo Città di Santos, i magazzini 19 e 20, l'ex locanda e la rimessa delle locomotive e realizzare un parco urbano.
Lo stesso Dipiazza confessa però di non avere sensazioni positive sull'esito della richiesta, comunque in attesa di una risposta il Comune continua a portare avanti i progetti di riqualificazione per i quali si è impegnato.
L'Immaginario scientifico dovrebbe essere la prima struttura pronta, proprio per l'inaugurazione di Esof 2020. Successivamente, nella seconda metà dell'anno, si aggiungeranno altre esposizioni "a vista", con allestimenti provvisori, che confluiranno in un "attrattore culturale transfrontaliero" che entro cinque anni accoglierà quindi il Museo del Mare.
A fine anno poi il Magazzino 26 ospiterà gli oltre duemila metri cubi di masserizie, appartenute agli esuli istriani, fiumani e dalmati che fino ad ora erano collocati al Magazzino 18.
Davide Fifaco
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