Sguardo rivolto verso il mare e mano sinistra poggiata sulla sua invenzione più nota ed importante, l'elica navale. La statua in bronzo dedicata a Josef Ressel è stata inaugurata sulla banchina nei pressi della Capitaneria di Porto di Trieste.
Realizzata dallo scultore Giorgio Delben, che ha spiegato che il monumento, alto 180 centimetri, in pratica è una riproduzione in grandezza naturale; l'autore ha tenuto conto di moltissimi dettagli, come la postura e la muscolatura del corpo. Il peso totale dell'opera è di 340 chilogrammi.
Alla cerimonia era presente anche il sindaco Roberto Dipiazza, che ha sottolineato come la città da lui amministrata stia diventando sempre più apprezzata e bella anche per la presenza di tante statue.
Il legame del grande inventore nativo della Boemia, con la città di Trieste risale, oltre che al celebre progetto di rimboschimento del Carso triestino, anche al primo tentativo di utilizzare la propulsione di un'elica a favore di un'imbarcazione, che installò sulla nave Civitta proprio nel capoluogo giuliano. L'invenzione dell'elica segnò una svolta nella cantieristica, e soprattutto nella marina e nel trasporto marittimo in genere.
Ressel fu però inventore a tutto tondo, con progetti in quasi tutti i settori della tecnologia. Lavorò infatti anche al miglioramento del terreno, arrivando ad immaginare come i deserti egiziani potessero diventare fertili grazie all'irrigazione.
Importante anche la sua attività di guardia forestale, in Slovenia, Istria ed anche a Trieste, dove contribuì alla riforestazione del Carso. Fu attivo, inoltre, nell'ambito dell'estrazione mineraria, della metallurgia, dell'edilizia, dell'agroalimentare, dei trasporti e della tecnologia militare.
Visse quindi, oltre che a Trieste, anche in Istria, in particolare a Montona, dove trovo anche moglie, e nell’ultima parte della sua vita a Lubiana, dove morì nel 1857.
Può essere quindi considerato come una delle figure più rappresentative del concetto di "Mitteleuropa" ed anche un ponte tra Italia e Slovenia. Questo monumento a lui dedicato può essere collocato in quel percorso di pacificazione proprio tra i due paesi confinanti, con questa inaugurazione che segue di pochi giorni la presenza del presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, alla firma per la restituzione definitiva del Narodni dom alla Comunità slovena locale.
Davide Fifaco