
81 richieste di supporto, soprattutto da parte di donne: è una delle cifre di un anno di attività del Punto di ascolto antimobbing di Trieste, un servizio gestito da Anolf Fvg Aps, con il sostegno del Comune di Trieste, che mette a disposizione gli spazi, e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Il servizio è stato pensato per offrire sostegno ai lavoratori colpiti da comportamenti aggressivi e persecutori da parte di superiori o colleghi nel luogo di lavoro, che tendono a umiliare o emarginare la persona che ne è vittima. I risultati di un anno di attività sono stati presentati in settimana dal Comune e dall’Anolf.
La maggior parte delle richieste di aiuto giunte alla struttura, il 64 per cento, riguardavano lavoratori e lavoratrici del settore privato, mentre il 78 per cento giungevano da soggetti con contratti a tempo indeterminato, che tutelano maggiormente il lavoratore.
Il 79 per cento dei casi hanno coinvolto persone dai 40 anni in su, ed erano legati alla gestione della famiglia, maternità e cura dei soggetti fragili. In poco più della metà de contatti le presunte vittime di mobbing erano donne.
Le consulenze della struttura sono gratuite, di natura riservata e, per chi lo desidera, si svolgono anche in anonimato.
"I numeri – ha dichiarato la vicesindaca Serena Tonel - dimostrano che il Punto d’ascolto rappresenta un’indispensabile forma di tutela per i lavoratori, e per l'Amministrazione comunale è un servizio dovuto alla cittadinanza”.
Alessandro Martegani