Un piccolo passo, in una situazione che rimane però difficile per chi quotidianamente vive nelle zone di frontiera fra Italia e Slovenia.
Da parte delle organizzazioni delle minoranze linguistiche che vivono ai due lati del confine, la decisione della Corte costituzionale di annullare la disposizione del governo che vietava ai cittadini sloveni di lasciare il paese, con conseguenti controlli anche in uscita dalla Slovenia, è stata accolta con favore, ma le limitazioni alla mobilità attraverso la frontiera vengono comunque vissute con disagio.
“La nostra situazione di confine è molto specifica - dice Andrea Bartole, segretario della Can Costiera -, e solo chi la vive la conosce realmente. Le limitazioni al passaggio del confine, specie per le nostra popolazione, sono sempre un tema molto delicato e quindi questa sospensione del decreto in è benvenuta, perché la situazione è veramente difficile: noi abbiamo persone che si spostano quotidianamente per lavoro, per motivi familiari, le nostre famiglie vivono a cavallo del confine. Viviamo in uno spirito europeo, ed è necessario abbattere qualsiasi divisione. Riteniamo che questa sia una decisione assolutamente sensata, perché le limitazioni alla circolazione su questa linea di confine sono veramente dannose per tutte le nostre famiglie e per tutta nostra popolazione”.
Sulla stessa linea anche Igor Tomasetig, presidente provinciale di Trieste dell’Skgz: “Noi – dice - siamo stati sempre molto attenti nell’informare le autorità slovene sulle difficoltà che una tale chiusura comportava per la gente che vive lungo il confine, e quindi naturalmente salutiamo con piacere questa decisione la Corte costituzionale di riaprire il transito delle persone almeno in un senso. Pensiamo naturalmente che la pandemia vada combattuta e sconfitta assieme perché colpisce tutti i paesi europei, e proprio in uno spirito europeo auspichiamo che venga reso di nuovo libero il transito in tutti e due i sensi al più presto, per dare respiro a tutte le attività che accomunano quest'area confinaria, sempre nel massimo rispetto delle misure di prevenzione per limitare la diffusione del virus”.
Alessandro Martegani