"Una pietra tombale sul futuro dell'Ovovia". Così rappresentati del Comitato che si oppone alla realizzazione della cabinovia fra Trieste e Opicina hanno definito i pareri del ministero dell’Ambiente e delle Finanze, che hanno confermato che l’opera, con una Valutazione d'Incidenza ambientale non può essere finanziabile con i fondi del Pnrr.
Viste le risposte pervenute, sostiene il Comitato, il progetto non dovrebbe avere più seguito. La condizione necessaria per ammettere a finanziamento e realizzare le opere previste dal Pnrr è il rispetto dei sei criteri previsti dal DNSH, vale a dire l’obbligo di non arrecare alcun danno significativo all'ambiente, condizione che va verificata in tutto il ciclo dell’opera, dalla programmazione fino ai singoli interventi attuativi.
"Queste risposte – ha spiegato il coordinatore del comitato, l'architetto William Starc - evidenziano che quanto sostenuto nel corso di questi tre anni da parte del Comitato trova fondamento e conferma nelle precisazioni dei Ministeri e delle Circolari Europee, a prescindere dalle responsabilità di chi ostinatamente ha continuato a voler sovvertire i disposti di leggi e norme interpretandole a suo uso e consumo”.
Starc ha quindi auspicato che “si chiuda definitivamente questa vicenda, che ha impegnato cospicue risorse finanziarie e umane negli ultimi anni per realizzare e affermare un progetto come la cabinovia che non trova ragione per essere realizzato".
La risposta indiretta del Comune è giunta poche ore dopo tramite una nota, che annunciava il “via libera sul piano della legittimità al progetto anche da parte del TAR del FVG, che oggi ha depositato due sentenze in merito ad alcuni dei ricorsi presentati”.
Le sentenze del Tar, dice il Comune “hanno confermato la correttezza della procedura semplificata seguita dal Comune di Trieste, affermando che è rimasta indimostrata l’affermazione dei ricorrenti, per la quale la Variante del Comune di Trieste non avrebbe rispettato gli obiettivi e le strategie del Piano Struttura (lo strumento comunale di pianificazione territoriale)”.
Il Tar ha inoltre ribadito “il parere non negativo della Soprintendenza, affermando che l’opposta tesi dei ricorrenti non trova riscontro nel dato normativo”, e ha respinto “tutte le argomentazioni dei ricorrenti relative al rapporto ambientale, alla valutazione di incidenza, all’inadeguatezza delle complessive valutazioni sul traffico”.
Il comune specifica anche che l’iter procedurale tecnico-amministrativo, si sta svolgendo nel rispetto dei tempi fissati dal PNRR.
Alessandro Martegani