La notizia è giunta improvvisa e devastante come un terremoto all’Autorità portuale di Trieste: Zeno D'Agostino, presidente dell’ente che gestisce lo scalo del capoluogo giuliano dal 2016, è stato dichiarato decaduto dall’incarico dall’Anac, l'Autorità nazionale anti corruzione.
Secondo la decisione ci sarebbe un’incompatibilità fra il ruolo di presidente dell’Autorità portuale e quello di presidente del Terminal Passeggeri, società che gestisce l'attività turistica e crocieristica a Trieste, che l'Autorità portuale controlla al 40 per cento, e guidata dallo stesso D’’Agostino dal 2015.
La sentenza è datata 16 marzo ma è stata notificata nelle ultime ore, ed è stata accolta con sconcerto a Trieste, anche perché per l’Anac il ruolo di presidente dell’Autorità portuale sarebbe stato “inconferibile”: la nomina sarebbe quindi annullata con effetto retroattivo e potrebbe invalidare tutti gli atti firmati in questi anni, in cui, sotto la guida di D’Agostino, il porto aveva visto uno sviluppo importante, sia in Europa, sia verso Oriente.
D’Agostino in questo anni era riuscito nella non facile impresa di dare nuova vita allo scalo, ed essere apprezzato da tutte le componenti politiche della città. Era stato riconfermato sia da amministrazioni di centro sinistra sia di centro destra, e lo scorso anno era anche stato insignito con il “San Giusto d’oro”, il premio che i giornalisti triestini assegnano a chi contribuisce a dare lustro al nome della città di Trieste in Italia e nel mondo.
Le reazioni sono state immediate e unanimi: il presidente della Regione Massimiliano Fedriga ha espresso solidarietà a D’Agostino, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza ha definito la sentenza dall’Anac “una follia”, la deputata Debora Serracchiani ha ricordato come Zeno D'Agostino “abbia saputo in questi anni catalizzare grandi energie attorno allo scalo”, mentre il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo ha invitato “chiunque voglia bene a Trieste a prendere pubblicamente posizione a difesa di Zeno D’Agostino”. “Resta – ha aggiunto Russo - l’assurdità di una vicenda che si può riassumere così: la burocrazia, invece di premiare i decisori pubblici che lavorano bene decide di metterli alla porta con un cavillo. E questo non è accettabile”. “Non è pensabile – ha dichiarato il Ministro per lo sviluppo economico, Stefano Patuanelli - che Zeno D’Agostino non sia più presidente”.
L’Autorità portuale è già al lavoro per presentare un ricorso urgente al Tar per chiedere la sospensiva della misura, e della vicenda si starebbe occupando anche il governo: la ministra delle infrastrutture, Paola De Micheli, sta esaminando la situazione per trovare una soluzione, ma il rischio di commissariamento è concreto.
Alessandro Martegani