Foto: Radio Capodistria
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La nuova autopsia sul corpo di Liliana Resinovich, impone alla procura di Trieste "una profonda rivalutazione dell'intero procedimento, forse con eventuali nuovi accertamenti aut acquisizioni". Lo scrive, in una nota, il procuratore facente funzioni di Trieste Federico Frezza che rende noto che la perizia - affidata ai consulenti Cattaneo, Vanin, Leone e Tambuzzi - è stata depositata.

Frezza ricorda anche che il pm, assegnatario del procedimento sulla morte di Liliana Resinovich, non è più in servizio in Procura e di aver già assegnato il procedimento a un altro pm, "che è già al lavoro sul fascicolo".

Sebastiano Visintin, marito di Resinovich, ha dichiarato: "Attendiamo di poter aver accesso a questo fascicolo e poi ne prenderemo atto".
"Tutte le persone che hanno ruotato attorno alla vita di Liliana devono essere sentite", ha affermato Visintin, che ha aggiunto: "Sentiamo un po' tutti, i familiari, i vicini di casa, le persone che ruotano attorno alla vita di Liliana. Chiedo di essere sentito, non ho niente da nascondere. Ma voglio che venga fatto anche sulle altre persone. Tutti devono giustificare determinati atteggiamenti".

"Sulle indiscrezioni in generale - ha sottolineato l'uomo - sono molto scettico", quindi "aspettiamo i fatti", ovvero "quello che Cattaneo ci potrà dire”. "Io non riesco a capire come una persona possa aver ucciso mia moglie, congelata, impacchettata e riportata lì. A quale scopo?", si è chiesto ancora Visintin in merito alla possibilità che il cadavere della sessantatreenne possa essere stato conservato in un luogo fresco dopo la morte.

Visintin prosegue quindi con una considerazione: "Non era più semplice magari abbandonarla lungo una strada e farla ritrovare anche subito?". Novità sui risultati della perizia "potrebbero arrivare domani o dopodomani", ha rivelato. "Io spero di avere risposte". "Questi sono i momenti più duri e difficili. Non è più possibile andare avanti così, sono al limite", ha concluso il marito di Liliana Resinovich.

Davide Fifaco