Con la decisione di oggi parte ufficialmente la procedura che porterà alla demolizione della Sala Tripcovich, il teatro ricavato dall’antica stazione degli autobus in Largo Santos, a pochi metri dalla stazione di Trieste.
La struttura, realizzata nel 1935 a un passo dall’ingresso del Porto Vecchio e dalla stazione ferroviaria, è un edificio di cemento rettangolare, senza particolare fascino architettonico. Venne trasformato in sala da teatro con 900 posti in occasione di una serie di ristrutturazioni dei teatri Rossetti e Verdi, ridipinto di rosso e nero, e inaugurato il 15 dicembre 1992. Il nome di “sala Tripcovich” derivava dalla società triestina di armatori che aveva finanziato il recupero, fallita poi due anni dopo l’inaugurazione.
Con la ripresa delle attività nei teatri cittadini, l’uso della sala si fece senpre meno frequente fino alla chiusura e alla decisione, non senza confronti e contestazioni, di abbattere l’edificio per “dare aria” a Largo Santos e a piazza Libertà e valorizzare gli antichi ingressi del porto vecchio.
Un piano che ora sembra diventare sempre più concreto: la Giunta comunale, presieduta dal sindaco Roberto Dipiazza, ha infatti approvato la proposta dell’assessora ai Lavori Pubblici Elisa Lodi, sul progetto di fattibilità tecnico-economica per la demolizione della Sala Tripcovich.
“È un primo passaggio importante che riguarda la progettazione – ha detto l’assessora Lodi -, poi seguirà il progetto esecutivo e quindi sarà affidata la gara per l’esecuzione dei lavori”. “Dopo l’avvio delle varie fasi per la demolizione – ha aggiunto - si procederà con la riqualificazione di Piazza Libertà, che rientra nell’ambito del complessivo inquadramento di sviluppo del Porto Vecchio”.
Alessandro Martegani