I rapporti dei vari ministeri sulle possibili conseguenze del riconoscimento sono pronti; non se ne conoscono ancora i contenuti ma, secondo indiscrezioni, alcuni dicasteri avrebbero espresso dubbi sull'opportunità di farlo in questo momento. Il tema doveva venir affrontato già al consiglio dei ministri di inizio mese, ma il dibattito era stato sospeso, proprio per una approfondita analisi delle possibili conseguenze e degli effetti derivanti dal riconoscimento della Palestina. Una richiesta in tal senso era stata avanzata dal premier Cerar. Il ministro degli esteri Erjavec, favorevole al riconoscimento, ritiene che le conseguenze sul piano economico dovrebbero essere contenute, considerato che l'interscambio con Israele è modesto; dello stesso parere anche il ministero delle finanze. Per quanto riguarda invece gli effetti politici, è da mettere in conto un possibile congelamento del dialogo al massimo livello per un determinato periodo. Ricorderemo che al momento nessun altro paese dell'Unione Europea sta pensando di avviare l'iter per il riconoscimento dello Stato di Palestina, in quanto si vuole dare ancora una possibilità al processo di pace. La proposta di riconoscimento è stata avanzata dalla Sinistra Unita e da un gruppo di altri deputati, ma è comunque sostenuta, come detto, anche dal Ministro degli esteri, che ha auspicato l'approvazione dell'atto alla Camera di Stato tra marzo e aprile. Prima ancora dovrà discuterne il comitato esteri che, settimane fa, aveva aggiornato l'esame del documento in attesa di un parere del governo.