Ha un volto nuovo Casa Sabini-Grisoni, piccolo gioiello architettonico di Capodistria situato a due passi dal duomo. Dopo l'insediamento, nel 2018, dell'elementare italiana Pier Paolo Vergerio il Vecchio e della scuola d'infanzia Delfino blu, ora un'altra e ampia porzione del quattrocentesco edificio, che è tutelato come bene culturale di valenza locale, è stata restuituita al suo originario splendore.
L'intervento di ristrutturazione, iniziato lo scorso autunno, è nato da un accordo tra l'amministrazione comunale e la Casa costiera del pensionato e ha richiesto una spesa di due milioni di euro, in parte attinti a fondi europei. E si è potuto anche contare su un contributo del ministero sloveno della Cultura, per il recupero degli affreschi e delle decorazioni murali (di epoca sette-ottocentesca) riaffiorate durante i lavori negli ambienti del primo piano e sul soffitto dello scalone.
Così rinnovata, Casa Sabini, poi dei Conti Grisoni, e quindi dal 1858 al 1949 del Pio Istituto Grisoni, ospiterà diversi enti e servizi destinati alla comunità cittadina, in particolare proprio alle fasce più fragili, tra cui un nuovo centro diurno per anziani che potrà accogliere fino a 15 utenti e il neonato Consultorio per l'infanzia, l'adolescenza e la famiglia istituito a luglio dai Comuni di Capodistria e di Isola. Inoltre un'associazione per la salute mentale che già vi aveva sede e - si prevede - anche attività di sostegno all'imprenditoria.
Ieri l'inaugurazione con il sindaco Aleš Bržan, che ha espresso grande soddisfazione per la nuova acquisizione, e la visita degli spazi ristrutturati.
Gli antichi proprietari, il conte Francesco Grisoni e sua moglie Marianna, che donarono alla città la prima struttura assistenziale per orfani e bambini poveri, vengono ricordati nell'ingresso (due ritratti i cui originali si trovano al Museo regionale e un pannello con notizie sul casato, in sloveno, italiano e inglese).
Corretta all'ultimo minuto con dei fogli posticci la segnaletica interna, che a poche ore dal taglio del nastro era ancora esclusivamente in sloveno. La soluzione adottata è necessariamente un po' arrangiata e provvisoria, all'esterno le tabelle restano monolingui e l'italiano assente. Da noi interpellato al riguardo il sindaco si scusa e dice "ci è sfuggito, rimedieremo".