Non sono state accolte bene le ultime esternazioni del primo cittadino di Pola, Filip Zoričić che alle prese con la solita puzza estiva e la scorretta gestione dei rifiuti ha annunciato un prossimo referendum per trasformare Castion in un centro di smaltimento solo per la bassa Istria. "L'impianto è proprietà di tutti", gli rispondono in un comunicato i sindaci di Rovigno, Parenzo, Albona, Umago, Buie e Cittanova e ricordano come il progetto sia stato finanziato da tutte le municipalità della penisola. Intenzionati a richiedere il parere del competente ministero che - rilevano - aveva stabilito locazione, scelto tecnologia e definito modalità di gestione, con un po' di stizza dicono che è giunta l'ora di trovare una soluzione chiara e duratura e fanno capire che Pola, pur detenendo la quota azionaria del 51 per cento (il rimanente 49 è in mano alla Regione) non può arrogarsi il diritto di decidere su progetti comuni e nati sul principio di solidarietà. Va detto che la goccia che ha fatto traboccare il vaso della sopportazione di Zoričić e anche delle maestranze di Castion sono i rifiuti organici che dai vari centri di raccolta e riciclaggio della penisola arrivano all'impianto regionale. Le municipalizzate non negano che questo possa accadere, specie nei mesi estivi, ma assicurano di impegnarsi al massimo sia nell'educazione della cittadinanza che in quella dei propri dipendenti per evitare che i rifiuti umidi finiscano dove non dovrebbero andare. Interessanti però i dati che indicano proprio Pola e Medolino tra i trasgressori più assidui. Una lotta senza quartiere nella quale subentrano poi le grandi catene alberghiere e che senza gli impianti regionali di selezione e compostaggio sarà difficilmente superabile.
L.P.A