160 mila euro il valore del nuovo veicolo dotato delle più sofisticate apparecchiature e finanziato dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale nell’ambito del progetto europeo per la creazione di una rete nel settore dei servizi sanitari d’ urgenza ed emergenza medica, progetto che coinvolge Slovenia e Croazia.
Nel corso della cerimonia di consegna, che ha visto presenti oltre che le autorità locali e regionali pure esponenti dei ministeri per la sanità dei rispettivi paesi rilevata l’importanza della almeno parziale riapertura del nosocomio isolano per i pazienti dell’ex zona B dell’Istria croata. “I cittadini dell’area – nonostante i 27 anni di chiusura- continuano ad avere un forte legame con l’ospedale di Isola” si è sentito dire ieri a Umago.
Con l’approvazione di un nuovo protocollo sloveno-croato per il trasporto ed il passaggio di confine dei pazienti in gravi condizioni l’ospedale sloveno sarà raggiungibile in una ventina di minuti contro un’ora e più di macchina necessaria ad arrivare ai centri sanitari di Pola o Fiume. Una riduzione di tempo fondamentale in alcuni casi e che riuscirà a salvare – è stato detto ieri- una cinquantina di vite all’ anno.
Ricordiamo che il progetto del valore complessivo pari a 940 mila euro, e che include oltre a quello di Isola pure l’ospedale di Pola, si pone come obiettivo la riduzione delle differenze nell’ accesso alla sanità tra aree rurali e centri urbani nonché l’ottimizzazione dei servizi sanitari nell’ area transfrontaliera. La durata prevista è di 24 mesi ma sono in molti a sperare che questa buona prassi continui anche in futuro e che Lubiana e Zagabria arrivino ad un’intesa che faccia aprire definitivamente ed integralmente le porte dell’ospedale di Isola ai pazienti del buiese ed umaghese.
Lionella Pausin Acquavita