La documentazione è in regola, ma la gente è stufa di lavori fatti male. Questo il laconico commento di Manuela Rojec, vicesindaco italiano di Pirano, nonché presidente della locale comunità degli italiani, davanti all’ennesimo intervento che sembrerebbe a dir poco raffazzonato. La questione riguarda il rifacimento del molo davanti alla Facoltà nautica a San Berbardino. I lavori sulla vecchia struttura, di periodo austroungarico, sono in pieno corso e Slavko Franca, uno dei protagonisti della scena musicale e politica del comune, non ha mancato giorni fa di denunciare sui social che ne sarebbe uscita l’ennesima deturpazione del patrimonio architettonico istriano.
Subito si è mossa l’Iniziativa Civica capeggiata dal battagliero consigliere comunale Davorin Petaros secondo cui l’intervento è non conforme al progetto di restauro approvato per la concessione della licenza edilizia. Proprio Petaros, in passato, aveva fatto fuoco e fiamme per il rinnovo a suo dire disastroso del mandracchio di Pirano.
Per l’architetto Romana Kačič, le cose in città si possono fare anche bene, la prova sta proprio nel molo della dogana, che dopo le polemiche sul mandracchio è stato rimeso a nuovo con grande cura. Sta di fatto, spiega la Kačič, che prima si doveva radrizzare il molo di San Bernbardino, visto che in alcuni punti ha ceduto, poi si sarebbero dovuti usare per il rivestimento pietre del materiale e delle dimensioni adeguate. Un altra questione riguarda il suo interno che avrebbe dovuto essere riempito con arenaria e ghiaione.
La polemica sugli interventi architettonici a Pirano comunque si protrae da lunga data e caraterizza quasi ogni tipo di lavori in città e dintorni. Da una parte quelli che vorrebbero conservare quello che conservare si può e dall'altra chi invece farebbe volentieri a meno del costoso fardello del passato e non disdegnerebbe radicali interventi di riqualificazione.
Stefano Lusa