Foto: Reuters
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In Romania il partito dei socialdemocratici filoeuropei è arrivato in testa alle elezioni legislative, ma l'estrema destra registra una forte ascesa, segnando una spinta nazionalista. Il Psd, attualmente alla guida del paese insieme ai liberali, ha raccolto il 22,4% delle preferenze, posizionandosi al primo posto.

Una vittoria a metà, visto che tutte le forze di estrema destra messe insieme superano il 31%, il triplo rispetto alle precedenti elezioni del 2020. Si conferma, così, l'orientamento ideologico della Romania, che sembra aver ormai virato decisamente verso l'estrema destra.

D'altronde solo la scorsa settimana a vincere a sorpresa le elezioni presidenziali è stato Calin Georgescu, già soprannominato il Messia di Tiktok per le sue dichiarazioni ultra religiose, che sostiene che la Romania deve essere neutrale e che la guerra in Ucraina non esiste.

Molte, quindi, le incognite che restano sul futuro politico del paese, anche perchè ci si ritroverà davanti a un Parlamento straordinariamente frammentato, che fa presagire non poche difficoltà nella formazione del prossimo governo. I socialdemocratici tirano, comunque, un sospiro di sollievo mentre il maggiore partito di destra, Alleanza per l'unità dei romeni, che ha ottenuto il 17,8% parla dell' "inizio di una nuova era".

Soddisfatti anche gli altri partiti due che gravitano nella galassia dell'estrema destra che si sono assestati tutti sul 7% delle preferenze.

Barbara Costamagna