L’Unità di crisi nazionale ha dunque accolto la richiesta arrivata dalla Regione Istriana. Da domani asili, scuole e università della penisola saranno chiuse. “Una misura che abbiamo deciso di attuare grazie al suggerimento dei colleghi italiani con i quali siamo in costante contatto”, ci ha dichiarato Dino Kozlevac, a capo della Protezione civile istriana. “Il virus è tra di noi e ora cerchiamo di contenerlo e di prevenirne la diffusione”, ci ha detto il capo della Protezione civile regionale che - impegnato da quarant’anni nel soccorso e salvataggio delle persone - ha affermato che mai avrebbe potuto pensare di dover affrontare una simile emergenza.
In Istria da martedì è in vigore il divieto di assembramento, sospese tutte le manifestazioni, chiuse gli enti pubblici quali biblioteche, cinema, teatri e vietate le attività delle associazioni. Le istituzioni turistiche devono registrate le entrate di cittadini esteri e in primo luogo italiani. “Che non ci sono perché una volta arrivati al confine e informati che entrando in Croazia saranno sottoposti a due settimane di quarantena tutti fanno dietro front”, rileva ancora Kozlevac che per quanto riguarda i transfrontalieri, ovvero gli istriani che lavorano in Italia sostiene: “Da ieri pomeriggio, quelli che rientrano a casa, ricevono al confine una conferma che li pone per quattordici giorni in autoisolamento”.
Il numero non è stato ancora confermato ma sarebbero 1.300 circa gli attestati rilasciati ieri dalle autorità confinarie croate sul Dragogna, agli istriani rientrati a casa dopo una giornata di lavoro in Italia. Per tutti il severo appello di attenersi alle regole e dunque rimanere a casa, allontanare i famigliari, non frequentare luoghi pubblici e superare queste due settimane. “Dopo riusciremo a capire meglio la situazione reale”, sostiene il capo della Protezione civile istriana, consapevole della rigorosità delle disposizioni e della loro non facile applicazione. “Tutti noi viviamo a casa, in appartamenti con mogli, figli, ma dobbiamo comprendere che è per il bene dei nostri cari, dei parenti, amici o vicini che dobbiamo cercare di soggiornare in camere separate, allontanare i bambini, gli anziani e soprattutto non circolare”, ci dice Dino Kozlevac, che annuncia pure controlli di polizia, ispezioni sanitarie e multe per gli inadempienti.
Lamentata la poca disponibilità delle preposte autorità a fornire informazioni, istruzioni e comportamenti, che abbiamo lamentato negli ultimi giorni, Kozlevac ci ha fatto capire che tutte le possibili incomprensioni arrivano dall’eccezionalità del momento ma che l’Unità di crisi della Regione Istriana è sempre stata e continua a essere a disposizione dei cittadini e soprattutto dei mass media che ha aggiunto “stanno svolgendo - e soprattutto quelli di quest’area frontaliere - un lavoro d’inestimabile valore”.
Di Lionella Pausin Acquavita