Alle parlamentari di domenica scorsa in Croazia, nell’ottava circoscrizione che comprende l’Istria e Fiume eletta pure Katarina Nemet. Attiva politicamente da una ventina di anni nei ranghi della Dieta Democratica Istriana la cittanovese -in quota dei regionalisti sulla lista della coalizione di centrosinistra “Restart” che - sarà la prima parlamentare donna della DDI proveniente dall’Istria.
“In realtà la prima dietina è stata Dorotea Pešić Bukovac, deputata al Sabor dal 2003 al 2008” ci corregge la Nemet aggiungendo che siccome la collega è fiumana può reggere pure la nostra constatazione. “In ogni caso, sia in regione sia nella Dieta non abbiamo davvero problemi con l'uguaglianza di genere, anzi, abbiamo fin dall'inizio sviluppato una tolleranza zero nei confronti di ogni discriminazione e sono numerose le donne nella DDI che ricoprono incarichi importanti sono solo a livello rappresentativo ma anche esecutivo” rileva la neoeletta deputata che concorda pienamente con i vertici del partito che respingono ogni possibilità di sostegno alla maggioranza Plenković e dice: ”L'HDZ e Dieta sono semplicemente due mondi diversi, con valori, visioni e programmi molto differenti perciò oggi come ieri non abbiamo nessuna intenzione di vendere i nostri valori quali antifascismo, regionalismo e multiculturalità, e ancor meno di tradire la fiducia della nostra gente”.
“Nel mio impegno parlamentare cercherò di essere una voce forte dell’Istria. Credo di poter dire liberamente di conoscere le priorità e i problemi della mia terra e inoltre sono in contatto frequente con i residenti dell’area, con i loro sindaci, con colleghi imprenditori, agricoltori, operatori turistici, con molti giovani e pensionati. Come deputata, naturalmente, intensificherò questa comunicazione e desidero pure approfondire i problemi specifici. Quello che posso promettere è che darò sicuramente il mio massimo” sostiene la Nemet aggiungendo “assieme ai colleghi della Dieta, sarò particolarmente attiva nell’attuazione delle politiche di decentramento del paese. Il modello attuale di governo, dove si decide tutto a Zagabria, non ha dato nessun frutto ma, anzi ha dimostrato di essere un sistema scadente, poco produttivo e che dunque va cambiato”.
Tra gli obiettivi prioritari Katarina Nemet elenca ancora l'affermazione del turismo sostenibile, che valorizza le nostre risorse naturali senza "consumarle", la promozione di alcuni cambiamenti legislativi nel settore della pesca, materia che va adattata alla situazione reale e alle esigenze dei nostri pescatori, col fine di avvicinare il loro status a quello dei loro colleghi dell'UE. “Parlando di agricoltura trovo assurdo che vaste aree di terreni non coltivati e proprietà dello Stato non vengano messe in funzione e perciò reputo che vada semplificata la procedura di assegnazione dei contratti di locazione pluriennali. A questo fine, dovrebbero essere date maggiori competenze alla Regione, alle città e ai comuni. La nostra terra è una risorsa importante e va data ai veri agricoltori, con chiari meccanismi di controllo e valorizzazione del territorio” rileva la deputata cittanovese consapevole inoltre delle specificità dell’area in cui vive, quella dell’ex zona B, un’area di confine dove sono molti i vantaggi ma pure le condizioni sfavorevoli. “Conosco molto bene le peculiarità dell'ex Buiese, quelle storiche, culturali, sociali, economiche, ma anche politiche. La gente che abita in questo territorio vive a pieni polmoni i valori come la convivenza, tolleranza e multiculturalità. Nei nostri cuori non ci sono confini, e ci spiace molto quando i governi di Zagabria e Lubiana ce li installano 'a forza'. Darò il mio massimo per la rimozione di ogni filo spinato, di ogni confine fisico. Mi auguro che la situazione possa cambiare radicalmente una volta entrati nell'area di Schengen" dice ancora la Nemet sottolineando come i citati valori che caratterizzano quest'area di confine stanno alla base di una ancora più intensa collaborazione in vari settori: economia, istruzione, assistenza sanitaria, ecologia e così via.
Sensibile ai problemi che riguardano la Comunità nazionale italiana Katarina Nemet afferma: “Si può liberamente dire che in questo mandato la CNI avrà non uno ma due rappresentanti in Parlamento in quanto c’è la mia volontà e piena disponibilità non solo di aiutare e sostenere ma, anche di promuovere e difendere politicamente tutte quelle questioni importanti per la componente italiana”.
Lionella Pausin Acquavita