La fioritura di maggio e la grandine che ha colpito l'Istria a macchia di leopardo sono due dei fattori che hanno contribuito a dimezzare quest'anno il raccolto delle olive. Non sono stati gli unici, come ci spiega l'olivicoltore Egidio Krajcar di Isola.
»Abbiamo avuto tempo secco. Ma l'ulivo riprende vigore, appena arriva la rugiada, un po' di pioggia e si rifà. C'è stato invece il problema della mosca olearia che quest'anno è stata più invadente del solito. Che cosa succede? Un secolo fa in Istria c'erano tantissimi olivi. Poi dopo la ghiacciata del ’29 ne sono rimasti molti di meno. Negli ultimi decenni assistiamo a una grande ripresa del settore con il recupero di estese piantagioni. Il problema è che non tutti gli olivicoltori trattano le piante a dovere, evitando di spruzzare gli insetticidi. I loro campi sono invasi dalla mosca olearia e da lì si allarga anche sugli altri. Questa battaglia con gli insetti dannosi è ogni anno più difficile. Bisognerà trovare metodi sempre più efficaci per contrastarli, tenendo sempre in massima considerazione la salute umana«.
A destare preoccupazione sono anche gli uccelli, in particolare gli storni.
»Quest'anno gli storni hanno provocato tantissimo danno. Hanno portato via tutte le olive più piccole, quelle che hanno potuto ingerire. Quest'anno a Umago ho avuto un raccolto minore del 50% proprio a causa di questi uccelli. E' una piaga che, sul nostro territorio, si è presentata di recente e che sta diventando di anno in anno più grave. Colpisce anche i vinicoltori".
Per il quinto anno consecutivo la Regione Istriana sul trono di Flos Olei 2020, la più importante pubblicazione al mondo sull'extravergine. Perchè l'olio istriano è così speciale?
»Perchè siamo la regione più a nord dell'Adriatico, e dunque dell'area mediterranea, dove alligna l'ulivo. E' questo microclima che da una marcia in più al nostro olio. Ma poi è merito anche di tutti quei coltivatori istriani che fanno questo lavoro con passione".
Poi però c’è l’olio d’oliva dei centri commerciali che si vende a tre euro.
“Quel no xe oio. Ci sono industrie che non guardano più alla salute. Non si curano del fatto che un prodotto possa far male. All’olio di soia aggiungono la clorofilla per dargli una colorazione verde e presentarlo come olio d’oliva. Io quando vendo il mio olio ho tutti i certificati che ne attestano la composizione".
Allora, l’olio extravergine istriano quanto si pagherà quest’anno?
“Dipende dal produttore. Ma credo come l’anno scorso. Per quanto mi riguarda 15-16 euro al litro mi sembra un prezzo giusto. Quando tu compri una bottiglia d’olio extravergine, compri una bottiglia di salute”.
Alberto Cernaz