Pur essendo considerato il monumento storico-culturale più importante della Croazia, l’Arena di Pola costruita nel 27 a.C., non figura sull'Olimpo dei beni culturali mondiali. Eppure per grandezza è il sesto anfiteatro romano al mondo e l’unico con tutti e tre gli ordini architettonici completamente conservati. La prima volta l’Arena venne candidata a patrimonio Unesco nel 1996. All’epoca l’Icomos, organo di consulenza professionale e scientifica della Commissione Unesco, aveva valutato che il monumento non disponesse dei requisiti necessari per il salto di qualità in quanto gli interventi di restauro parziale eseguiti tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo non avevano rispettato in pieno i canoni di conservazione dei beni culturali. Tale giudizio era stato espresso anche in occasione della candidatura lanciata nel 1999. A dire il vero nel 2018 c'era stato un terzo tentativo, bloccato però dal Ministero croato della Cultura prima che arrivasse all'Icomos. Zagabria aveva detto "no" tenuto conto dei pesanti interventi strutturali che l’Arena ha subito nel recente passato. Negli anni Ottanta del secolo scorso, nello specifico, i sotterranei furono presi a colpi di martelli pneumatici per ricavarne una pizzeria e alcuni esercizi commerciali. I locali ebbero vita breve, ma è rimasto lo scempio compiuto sulla struttura dell’anfiteatro. Ora dunque si ritenta, con l'inclusione nella candidatura dello studio comparativo sugli anfiteatri romani nel mondo che potrebbe dare maggiore peso alla documentazione.
Valmer Cusma