Le origini del servizio archivistico nel nostro territorio sono legate alle biblioteche e risalgono alla metà dell’Ottocento, è stato spiegato durante l’inaugurazione della mostra. Tra i maggiori cambiamenti che hanno influito drasticamente sugli aspetti organizzativi degli archivi e del lavoro è avvenuto il primo aprile del 1974 data che sancì la gestione formale dell’archivio Piranese da parte di quello centrale di Capodistria. Oggi i due archivi vantano 6mila 800 metri lineari di materiale custodito con l’obiettivo di “sensibilizzare il pubblico e promuovere l’importanza del patrimonio custodito, facendolo conoscere ad un ampio pubblico” è stato spiegato durante l’inaugurazione della mostra. Jan Cotič, curatore della mostra ha spiegato che “I 50 anni segnano l’unificazione tra Pirano e Capodistria come istituzione archiviale. La mostra racconta il percorso dei 50 anni, ma questa risale a 500 anni fa, durante la stesura dei testi ci siamo chiesti cosa succederà nei prossimi 50 o 150 anni. Secondo me è molto importante lasciare ai posteri tutte le nostre conoscenze raccolte in numerosissimi documenti risalenti a periodi storici differenti e scritti in diverse lingue”
Matej Muženič si è occupato invece della parte che riguarda l’archivio di Pirano
“La storia archivistica di Pirano inizia praticamente già alla fine del 19esimo secolo fino al 1955 con la fondazione dell’archivio inteso come un’istituzione, nel 74 poi questo viene inglobato in quello di Capodistria che poi nel 77 è diventato ufficialmente l’archivio regionale di Capodistria”
Dionizij Botter