Sergio Rabar, consigliere cittadino di Rovigno appartenente al HDZ, continua a manifestare disprezzo nei confronti della Comunità nazionale italiana. All'ultima seduta dell'organismo se l'è presa con i toponimi italiani sul territorio. “Non c'è un posto a Rovigno - ha detto - che porti un nome croato, un fatto ridicolo considerato che il 70% della popolazione è di nazionalità croata e che il suo territorio appartiene alla Repubblica di Croazia”.
Gli ha subito risposto il sindaco, Marko Paliaga, citando i nomi di Martin Horvat, Vladimir Nazor e Zvane Črnja. “Sono solo alcune delle grandi personalità - ha aggiunto - in onore alle quali diverse istituzioni in città portano il nome. Si tratta di grandi istriani - così ancora il sindaco Paliaga - che non si occupavano di questioni nazionaliste, come invece fa lei chiedendo di cancellare secoli di storia di questi territori”. Il sindaco ha poi sottolineato i valori del rispetto e della convivenza sui quali si basa la città di Rovigno.
Nel mese scorso Rabar si era reso protagonista di un'altra uscita a dir poco infelice sulle questioni della comunità nazionale italiana. Sempre in sede consigliare ad un certo punto aveva dichiarato: “La Croazia ha di che essere orgogliosa e certamente non di voi che promuovete l'Italia e l'italianismo”.
Ci sembra opportuno ricordare che Rabar è stato più volte rimproverato dalla stampa, dall'opinione pubblica e anche dal suo stesso partito per usare il linguaggio dell'odio nei confronti degli italiani autoctoni. Comunque, sanzioni concrete nei suoi confronti non vengono adottate per cui sono da attendersi altre sgradevoli esternazioni dello stesso tipo.
Valmer Cusma