Ad eccezione dell’area raguseo-nerentana, che segna un lievissimo aumento, tutte le altre regioni litoranee della Croazia registrano un calo di ospiti che va dal 3% al 6%. Complessivamente, come riferito dall’Ente nazionale per il turismo, si tratta di 155.000 arrivi in meno rispetto al luglio dell’anno scorso. Rispettivamente 20.000 e 26.000 in meno nell’area zaratina e in quella spalatina, 36.000 in quella quarnerina, ovvero nella Regione litoraneo montana, e addirittura 43.000 nella Regione istriana. Va detto che in quest’ultima, a differenza delle altre, si registra comunque un piccolissimo aumento nei pernottamenti.
Al di là dei numeri che vengono giustificati con l’europeo di calcio e le olimpiadi, la stampa locale e nazionale riporta in questi giorni il ristagno che ha colpito l’affitto delle super ville che in questi ultimi anni, specie in Istria, sono spuntate come i funghi dopo la pioggia. Molti di questi impianti con piscina ed altri comfort sono rimasti vuoti un po’ per l’aumento dei prezzi ma soprattutto perché ce ne sono troppe come sono troppe le altre forme di offerta turistica privata, appartamenti o camere, che solo quest’anno registra 50.000 letti in più.
I dati raccontano che nella Regione istriana questo numero aumenta di 13.000 unità all’anno. La gran parte acquistate da croati di altre aree e soprattutto da cittadini stranieri che spesso le affittano a “falsi parenti” e che dunque sfuggono alle classificazioni ufficiali entrando di diritto in un’area grigia, illegale. Attualmente la penisola dispone di mezzo milione di posti letto, due volte e mezzo la locale popolazione, e di questi la gran parte, 325.000, sono inclusi negli alloggi privati.
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