
Dopo un lungo iter burocratico, le nuove targhe con gli odonimi storici, caratterizzate da un design che le rende conformi alla legislazione slovena pur mantenendo i nomi originali, sono tornate a decorare le strade e le piazze del centro città, restituendo loro un rinnovato splendore. Le precedenti targhe, secondo l'Ispettorato della Repubblica di Slovenia per la Cultura e i Media, dovevano essere rimosse in quanto non conformi alla legge slovena sull'uso della lingua. Lo scorso agosto, in segno di protesta, il sindaco Aleš Bržan decise di ruotarle anziché rimuoverle.

Oggi, 37 targhe rinnovate sono tornate a essere collocate sui supporti già esistenti, e a queste se ne aggiungeranno altre 13, relative alle vie principali del centro storico, per le quali sono stati ottenuti tutti i permessi necessari dalla Sovrintendenza delle Belle Arti. Le targhe, dopo diverse traversie, sono state finalmente riposizionate come spiega il presidente della Commissione toponomastica, Damian Fischer: "Il periodo intercorso dalla fine di agosto 2024 fino ad oggi è stato soprattutto utile per polarizzare l'attenzione e fare in modo che le tabelle rovesciate venissero finalmente restituite alla loro posizione, ed è servito alla popolazione per informarsi ulteriormente. Se ne è parlato molto, l'argomento ha avuto una vasta eco a livello nazionale e internazionale, ma ciò che è stato davvero significativo è che la comunità locale si è profondamente informata e ha compreso che questo è un aspetto fondamentale dell'identità condivisa da tutti. Non solo noi, come rappresentanti della comunità nazionale italiana, ma tutti i capodistriani, anche coloro che non parlano l'italiano, che non lo comprendono o che non parlano lo sloveno. In sostanza, chiunque abbia vissuto a Capodistria può ora usufruire di una parte della lunga e ricca storia che caratterizza le vie del centro storico, e questo è un elemento cruciale. Quello che ci rimane da fare, ora, come commissione per la toponomastica, è garantire che queste targhe restino al loro posto anche dal punto di vista legale. Alcune questioni restano ancora aperte. Abbiamo ricevuto assicurazioni politiche sul fatto che non verranno intraprese azioni che potrebbero compromettere nuovamente queste targhe. Tuttavia, sappiamo che la politica è soggetta a cambiamenti, anche in futuro, e non vorremmo trovarci nella posizione di dover difendere nuovamente la loro esistenza. Per evitare che ciò accada, è essenziale intervenire dal punto di vista legislativo. In particolare, dovremmo concentrarci sull'utilizzo pubblico della lingua slovena, che comprende anche i nostri territori, e cercare di inserire alcune modifiche legislative che, pur in termini generali, consentano deroghe speciali laddove la maggioranza della popolazione locale richieda e riconosca il valore storico delle targhe, come quelle di Capodistria, e ritenga che esse abbiano il diritto di rimanere al loro posto".

Sono state collocate 50 targhe, di cui 13 nuove, riferite alle vie principali del centro storico, per le quali sono stati ottenuti tutti i permessi necessari dalla Sovrintendenza delle Belle Arti, Ancora Fischer: "Di queste, 37 sono le targhe che saranno riposizionate sui supporti esistenti, mentre le restanti 13 sono completamente nuove. I toponimi erano già stati individuati nella fase finale del nostro lavoro, ma avevamo sospeso il progetto di affissione per alcuni problemi con l'ispettorato. Ora, in questa nuova fase, tutte le targhe verranno finalmente collocate, e confermo che sono state ottenute tutte le autorizzazioni necessarie, a cominciare da quella della Sovrintendenza alle Belle Arti. Dopo l'iter che abbiamo attraversato con l'Ispettorato, siamo particolarmente attenti, e tutte le targhe sono conformi alle normative vigenti, nonché alle esigenze legislative, ma soprattutto alla volontà della popolazione locale".

Il sostegno della comunità capodistriana, che ha dimostrato solidarietà contro le imposizioni dell'ispettorato, è stato un alleato fondamentale nella valorizzazione di un patrimonio culturale e identitario condiviso. Del resto, non dimentichiamo che Capodistria celebra 1500 anni di storia. Il presidente della Commissione toponomastica, Damian Fischer: "Questo è cruciale perché, se vogliamo far valere i nostri diritti e chiedere condizioni particolari, è essenziale che la maggioranza della popolazione accetti e comprenda la nostra specificità, che è condivisa da tutti. Senza questo sostegno, tutto potrebbe venire meno, e in futuro le targhe potrebbero essere nuovamente oggetto di attacchi, che possano andare dal vandalismo a denunce o addirittura alla rimozione."
Corrado Cimador