Sergio Endrigo ha lasciato Pola da esule nel 1947 all'età di 14 anni stabilendosi poi a Roma. Nel dopoguerra è tornato nella sua città natale alcune volte, sempre in punta di piedi, in linea con il suo carattere e la sua indole. Le canzoni che lo hanno reso famoso hanno comunque fatto il giro del mondo e forse per troppo tempo Pola non si è resa conto di tutta la sua grandezza. "Sergio Endrigo è uno dei figli più importanti di Pola, specialmente nel secondo dopoguerra - dichiara ai nostri microfoni il cantautore rovignese Riccardo Bosazzi, suo grande estimatore - E' stato uno dei polesani che pur lasciando la sua città ha portato nella valigia un pezzo di Pola che viene trasmesso al pubblico attraverso le sue canzoni. Importante dire che da esule è riuscito a farsi una nuova vita e a raggiungere la vetta della musica leggera della sua epoca".
Questa sera alle ore 20 Endrigo sarà ricordato nel 14.esimo anniversario della scomparsa, presso la Galleria Cvajner, con la riproposizione delle sue canzoni più belle da parte di alcuni cantautori istriani, associati al Forum Endrigo. Per la precisione Vito Dundara, promotore dell'iniziativa, poi Maer, Vlado Kuzman, Dino Popović, Vedran Šilipetar e lo stesso Riccardo Bosazzi. Accompagnamento al pianoforte di Tatiana Šverko e Sandro Vešligaj. L'evento è stato supportato dalla Città di Pola.
Valmer Cusma