La figura del personaggio politico, scomparsa a Roma il 3 dicembre del 1999, è stata ricordata dal Capo dello Stato Sergio Mattarella che in una nota l’ha definita “una delle madri della Repubblica”.
Il percorso politico e civile di una delle personalità più autorevoli e rappresentative dell'Italia del Dopoguerra ha i caratteri di quella straordinaria crescita democratica che ha consentito al popolo italiano di liberarsi dal fascismo, di dotarsi di una Costituzione moderna e di progredire nel benessere economico e nella solidarietà sociale. Nilde Iotti partecipò alla liberazione dell'Italia dal nazifascismo e fu una delle ventuno donne elette nell’Assemblea costituente, l'organo legislativo preposto alla stesura di una Costituzione per la neonata Repubblica dopo le elezioni politiche del 1946. Militante del Partito comunista nel 1962 entrò a far parte della direzione del partito, ricoprendo dal 1979 al 1992 la carica di presidente della Camera dei deputati, incarico che svolse con rigore, con imparzialità e con un forte senso delle istituzioni. Nello svolgere l'importante ruolo, come pure nel dibattito pubblico, ha sempre prevalso in lei la coscienza del bene comune, la responsabilità per la salvaguardia delle istituzioni democratiche, l'inclusione a pieno titolo dell'Italia in un orizzonte europeo sempre più a portata di mano. Il suo percorso politico ha portato Nilde Iotti ad essere ricordata anche come un simbolo dell'emancipazione femminile.
Fondamentale il suo contributo per l’approvazione di leggi in favore dei diritti delle donne, tra cui il divorzio e il diritto all'aborto in un'epoca in cui in Italia esisteva ancora il delitto d'onore. Una donna che ha saputo essere sé stessa nonostante tutto e tutti.
Miro Dellore