La Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo della procura genovese ha avviato una indagine nei confronti di Kevin Chiappalone per essere andato a combattere in Ucraina con la resistenza.
Originario di Ponente genovese e simpatizzante del movimento di estrema destra Casa Pound, secondo gli accertamenti condotti dalla Digos Chiappaolone è entrato in Ucraina con un pullman dalla Polonia, dopo aver raggiunto Varsavia in aereo, e dovrebbe ora trovarsi in Donbass. L'ultimo scatto a lui riconducibile sul suo profilo Instagram, infatti, è del primo agosto: fitta vegetazione intorno, equipaggiamento militare, volto rigorosamente coperto e il dito medio alzato. Partito a maggio, si è messo a disposizione dei militanti ucraini con i quali aveva stabilito contatti telematici. Il giovane, la cui unica esperienza in ambito militare o nell'uso delle armi è la passione per il softfair, sport basato sulla simulazione di azioni militari, ha cominciato con una fase di addestramento.
Il reato ipotizzato è quello previsto dall'articolo 3 di una legge del 1995 che ratifica la convenzione internazionale dell'Onu contro il reclutamento, l'utilizzo, il finanziamento e l'istruzione di mercenari. La preoccupazione degli inquirenti è che ci sia una rete di reclutatori e un giro più ampio di mercenari su entrambi i lati del fronte. Tra questi figura l'estremista di destra Andrea Palmieri, ex capo ultrà della Lucchese, latitante che deve scontare 5 anni per aver fatto da reclutatore. A fine aprile era tornato in Italia Ivan Luca Vavassori, l'ex calciatore di 29 anni andato a combattere nelle brigate internazionali, a fianco dell'esercito di Kiev. Mentre a fine marzo era stato ucciso l'ultrà del Venezia Edy Ongaro, dal 2015 tra le fila dei separatisti filorussi.
Valerio Fabbri