Le pietre d'inciampo, i cubetti metallici inseriti nel terreno, che ricordano i luoghi in cui risiedevano i cittadini di Schio deportati e morti nei campi di sterminio nazisti, "rischiano di portare di nuovo odio e divisioni".
É la posizione della maggioranza di centro destra del consiglio comunale della città del Veneto, che ha votato contro a una mozione presentata dal Partito democratico, che chiedeva la collocazione delle pietre d'inciampo per ricordare 14 vittime. La mozione è stata respinta a maggioranza, con l'astensione della Lega.
Il caso è stato sollevato dal Giornale di Vicenza, e ha fatto rapidamente il giro di tutto il paese: per 'Noi Cittadini', lista di maggioranza di centrodestra, con l'iniziativa si tendeva a "ricordare solamente qualcuno, a discapito di altri". Il sindaco Valter Orsi ha cercato di gettare acqua sul fuoco parlando di "strumentalizzazioni politiche": "la bocciatura della mozione del Pd - ha detto - non ha nulla di politico o partitico, ma prende solo atto che nella nostra città già si onorano Istituzionalmente caduti e vittime".
La difesa del sindaco non ha però fermato le reazioni: il Pd del Veneto ha ricordato come "la maggioranza abbia bocciato la dignità della città di Schio ", e contro il voto del consiglio comunale si è espresso anche uno degli uomini più in vista della Lega, il governatore Luca Zaia, che ha manifestato solidarietà alla comunità ebraica "offrendo gli immobili regionali per l'apposizione di pietre d'inciampo". "È imbarazzante anche solo sapere - ha aggiunto - che si debba andare a un voto per decidere se mettere o no il ricordo di un deportato o di una vittima della Shoah, e trovo assolutamente ingiustificata la posizione assunta a Schio.
Sul caso si è espresso anche Beppe Giulietti, Presidente della Federazione Nazionale della Stampa: "Se un amministratore definisce "Divisive" le pietre che ricordano i deportati nei lager nazisti - ha detto - va 'dimesso' per oltraggio alla dignità umana e alla Costituzione antifascista".

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO/Wikipedia
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