Ancora in flessione il settore industriale in Italia. In marzo, secondo i dati dell'Istituto nazionale di statistica (Istat) c'è stata la terza flessione consecutiva della produzione industriale, con una riduzione dello 0,6% dell'indice destagionalizzato rispetto a febbraio ed un calo del 3,2% rispetto allo scorso anno. Anche il terzo trimestre registra un lieve calo, dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti.
I principali settori di attività sono in decrescita sia su base mensile, sia annuale, con l'eccezione dei beni strumentali; ovviamente in picchiata l'energia, -11,2% rispetto al 2022. Tra i settori in crescita si evidenzia la fabbricazione di mezzi di trasporto, con il 12,4%.
Crescono quindi i beni strumentali (+3,9%); diminuiscono, invece, i beni di consumo (-4,7%), i beni intermedi (-6,0%). Nel comunicato dell'Istat si esplicita che "Tra i settori di attività economica in crescita tendenziale si segnalano, oltre la fabbricazione di mezzi di trasporto, la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+6,5%) e la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+3,3%). Le flessioni più ampie si registrano nell'industria del legno, della carta e della stampa (-13,4%), nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-12,5%) e nell'attività estrattiva (-11%)".
In Italia registra una crescita del 17,4% la produzione di autoveicoli in marzo e su base annua del 35,8%, l'incremento tendenziale maggiore registrato dall'Istat per il settore da quasi due anni, a partire da giugno 2021, nel pieno della ripresa post-pandemica quando ci fu un balzo, rispetto a giugno 2020, del 39,1%. Anche l'insieme del primo trimestre è in espansione del 2,2% rispetto al periodo precedente.
Davide Fifaco