Foto: EPA
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La ministra per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, viste le molte proteste delle categorie più penalizzate dalla pandemia da Covid, agli Stati generali del settore dei matrimoni e degli eventi privati, ha dichiarato: "Le aperture ci saranno, soprattutto da maggio, forse qualcosa già dal 20 aprile si potrà riaprire".

Intanto proseguono le proteste dei commercianti per le riaperture, dopo quella delle scorse ore a Roma che hanno visto scendere in piazza Montecitorio i ristoratori. Si sono registrati anche alcuni tafferugli tra i manifestanti, di cui facevano parte anche membri del movimento Italexit e di Casapound e le forze dell'ordine, con due poliziotti feriti leggermente.

Altre proteste si sono svolte in tutta Italia, sotto gli slogan "Siamo tutti necessari", "Vogliamo lavorare" e "Non possiamo più aspettare". Molti i cartelli di solidarietà appesi sulle vetrine dei negozi che avrebbero potuto tenere aperto ma che hanno preferito tenere abbassate le serrande come segnale di sostegno.

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, incontrando nel centro di Cuneo gli ambulanti di generi non alimentari dei mercati ha affermato: "Siete un esempio, una categoria responsabile che chiede solo di esercitare un diritto: poter lavorare. È giusto chiedere prospettive e tempi certi. Piuttosto di moratorie e ristori, sarebbe meglio cancellare un anno di tasse. Incontrerò il premier Mario Draghi e presenterò le vostre istanze".

A Pistoia gli ambulanti hanno allestito un finto mercato con i loro furgoni, ma senza merce esposta, per manifestare contro la mancata riapertura dei mercati in zona rossa. "La nostra richiesta è di poter lavorare - ha spiegato un portavoce degli ambulanti -perché i ristori non sono sufficienti e a non tutti arrivano, quindi abbiamo assoluto bisogno di lavorare. Noi oltretutto lavoriamo in sicurezza, perché siamo all'aperto". Tra le richieste, inoltre, quella di rivedere le tasse, che non sono state "congelate", tranne quella sul suolo pubblico, che qualche comune ha momentaneamente sospeso o fatto pagare solo uno o due mesi.

A Napoli la protesta ha visto gli aderenti alla Confesercenti di quindi categorie merceologiche manifestare con altrettante croci di legno, a testimonianza del calvario che stanno vivendo i commercianti. Anche in questo caso la richiesta è quella di riaprire immediatamente gli esercizi commerciali.

Davide Fifaco