L'Istituto ricerche economiche e sociali del Friuli-Venezia Giulia rileva che in regione il calo della popolazione negli ultimi anni è dovuto in particolare dal crollo delle nascite e dalla fuga all'estero di molti giovani. In Friuli-Venezia Giulia al primo gennaio 2020 si registravano 4.180 residenti in meno rispetto all'anno precedente. Dai dati nazionali risulta che tra le regioni del Nordest solo Veneto ed appunto Friuli-Venezia Giulia presentano una variazione negativa.
Nel 2019 il numero di italiani residenti in regione che si sono trasferiti all'estero ha sfiorato le 3.500 unità, un dato più elevato rispetto agli anni precedenti alla crisi economica. Il calo osservato negli ultimi 12 mesi si è concentrato nella provincia di Udine, con meno 2.758 unità, ma è stato consistente anche in quella di Trieste, con meno 945 residenti. In regione nel 2019 sono state solamente 7.495 le nascite, 334 in meno rispetto al 2018; 14.318 i decessi, 188 in meno rispetto all'anno precedente, pertanto il saldo tra nascite e morti risulta negativo e pari a meno 6.823 unità. A livello nazionale, in tutta Italia nel 2019 si è superato il record negativo di nascite registrato nel 2018, con appena 420.170 nati, una diminuzione di oltre 19 mila unità rispetto all'anno precedente e ne sono morte 630 mila: come se di colpo fosse sparita Padova.
La bilancia demografica è aggravata da altri due dati segnalati dall'istituto di statistica: il numero degli stranieri in arrivo in Italia è in netto calo (-8,6%) mentre aumenta quello degli italiani che vanno a vivere all'estero (+8,6). Per effetto di questi flussi, il saldo migratorio in Italia è di 152.000 persone.
La quota stranieri residenti in Italia si attesta all'8,8%, ma in un anno la crescita è stata di 47.000 unità.
Per quel che riguarda l'immigrazione interna, sono 1.400.000 le persone che hanno spostato la loro residenza dai territori del Sud a quelli del Nord; il maggior numero di partenze si registra in Calabria, quello di arrivi in Emilia-Romagna.
Davide Fifaco