Foto: Pixabay
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Un’antica regola dice che non ci sono cani aggressivi o cattivi di natura, ma solo cattivi patroni, e anche l’intervento della Società italiana di Pediatria (Sip) e dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi) sulle aggressioni di cani ai danni di bambini, sembra andare in questa direzione.
Il moltiplicarsi di aggressioni, a volte anche mortali, subite da bambini molto piccoli, da parte di cani di grossa taglia, ha spinto medici e veterinari a intervenire per chiarire circostanze e anche possibili misure per evitare incidenti e tragedie, molto spesso avvenuti in contesti domestici e familiari, e quasi sempre con cani di grossa taglia lasciati incustoditi o sfuggiti al controllo di proprietari e genitori.
La due organizzazioni, ricordando che la relazione con un animale domestico “favorisce la crescita armoniosa dei bambini, migliorando la loro empatia, il senso di responsabilità e il benessere emotivo”, sottolineano però la necessità di rafforzare la prevenzione, ricordando che “la sorveglianza di un adulto è imprescindibile: un cane e un bambino non dovrebbero mai stare insieme senza supervisione".
È poi necessario aggiungono “rafforzare le politiche educative in materia di possesso responsabile di cani, specialmente in presenza di minori”. “Il rapporto tra bambini e cani deve svilupparsi all’interno di una cornice di sicurezza, oggi deficitaria a causa di una gestione inconsapevole di questo rapporto”. “È essenziale – spiegano pediatri e veterinari - che i proprietari genitori o che stanno per diventare genitori adottino tutte le precauzioni necessarie per una convivenza sicura, a partire dalla scelta del cane più indicato per il contesto familiare: maggiore sarà la compatibilità tra le condizioni socio-ambientali con le esigenze di benessere del cane e maggiore sarà l’equilibrio complessivo della convivenza”.
Pediatri e veterinari suggeriscono quindi alcuni principi chiave: prima di scegliere un cane chiedere sempre il parere del medico veterinario; approfondire la conoscenza del rapporto bambino-cane ed educare i bambini a rispettare le esigenze del cane; preparare i genitori al rientro a casa dopo il parto se in famiglia è già presente un cane; procedere a una revisione dell’attuale percorso formativo, il cosiddetto patentino, creato dal ministero della salute italiano più di 20 anni fa, quando il rapporto fra cani e abitanti in Italia era ben diverso.
Alessandro Martegani