Foto: MMC RTV SLO/Quirinale
Foto: MMC RTV SLO/Quirinale

La Procura di Roma è in attesa di ricevere un'informativa dalla polizia postale, in seguito alla denuncia di un informatico in merito alla diffusione online di numeri di telefono, privati, dei vertici dello Stato.

Non si tratta di numeri di telefoni cellulari istituzionali, ma di numeri privati, ai quali è legata l'email personale. Secondo quanto rivela il quotidiano "Il Fatto Quotidiano", una persona con conoscenze informatiche di base sarebbe in grado di arrivare al numero del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ma anche della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni o di vari ministri come Guido Crosetto o Matteo Piantedosi.

Per trovare i contatti bastava collegarsi alle piattaforme che offrono servizi a pagamento di lead generation, ovvero aziende che stilano liste di potenziali clienti interessati a determinati prodotti.

Nelle interminabili liste di clienti ci sarebbero anche i 2125 contatti della Presidenza del Consiglio, degli oltre 13 mila dipendenti ed ex dipendenti del ministero della Giustizia, del Viminale, della Difesa e dell'Inps.

Si tratta di una situazione molto delicata: vanno capite le modalità di acquisto di questi numeri ma soprattutto se le "linee istituzionali" sono al sicuro, visto che chi entra in possesso del numero privato potrebbe geolocalizzare senza difficoltà gli spostamenti dei vertici dello Stato o della stessa premier.

Gli investigatori, del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche, sono al lavoro per cercare di risalire ai soggetti collegati alle aziende che avrebbero raccolto i dati, per venire a conoscenza della legalità o meno dell'acquisizione di informazioni personali, operazione non semplice perché la maggior parte di queste aziende ha sede all'estero.

Davide Fifaco