Da una parte gli abbracci fra Meloni e Zelensky, e la posizione dichiaratamente atlantista e a favore dell’Ucraina, forniture di armi a Kiev comprese, della Premier italiana, dall’altra la posizione critica di Silvio Berlusconi su Zelensky e l’amicizia con Vladimir Putin.
Le divergenze interne ai leader del centro destra sulla crisi in Ucraina sono apparse più evidenti proprio nel corso della conferenza stampa che ieri hanno tenuto congiuntamente il Presidente ucraino e la Premier italiana.
Se infatti Meloni ha ribadito che Roma è al fianco di Kiev, e intende proseguire con dall’invio delle armi alle forze armate ucraine, la posizione di Silvio Berlusconi è stata sottolineata dallo stesso Zelensky, rispondendo a una domanda sulle parole del Cavaliere sulla situazione in Ucraina e sul duro giudizio sulla leadership del paese attaccato dalla Russia.
"Io – ha detto Zelensky - credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata, mai siano arrivati con i carri armati nel suo giardino”. “Diversi leader hanno diritto di pensiero, il vero problema è l'approccio della società italiana che a quel leader ha dato un mandato”, ha aggiunto, invitando il Cavaliere a "venire a vedere con i propri occhi la scia di sangue”.
Berlusconi non ha replicato ufficialmente, anche se avrebbe ribadito ai suoi di conoscere la guerra: “Da ragazzino sono stato sfollato anche io –avrebbe spiegato –, e gli orrori della guerra li ho vissuti”.
Nonostante l’assenza di repliche ufficiali, l’irritazione è evidente in Forza Italia, verso Kiev, e anche verso la stessa Meloni che non avrebbe difeso il Cavaliere dagli attacchi di Zelensky.
La Premier ha però ribadito la solidità della maggioranza e la linea di lealtà verso l’Ucraina e la Nato: “Per me valgono i fatti e qualsiasi cosa il Parlamento è stato chiamato a votare a sostegno dell'Ucraina i partiti che fanno parte della maggioranza l'hanno votata”, ha detto. “Nei fatti la maggioranza è sempre stata compatta. C'è un programma chiaramente schierato, è sempre stato rispettato da tutti e confido che sarà ancora così”.
Alessandro Martegani